ANSIA GARCIA, MAX E’ A CASA
Roma e Juve si scambiano le parti e anche qualche ansia davanti all’Europa che ritorna in campo. La Champions riserva sempre una fetta di verità importante da infilare nel cuore della stagione; ma – soprattutto per le squadre italiane – non è scontato che questa verità coincida con quella del campionato. Anzi. La Roma, per dire, è a un passo dalla vetta della A e domenica potrebbe essere davanti a tutti se dovesse battere la magnifica Fiorentina di Paulo Sousa.
Roma e Juve si scambiano le parti e anche qualche ansia davanti all’Europa che ritorna in campo. La Champions riserva sempre una fetta di verità importante da infilare nel cuore di una stagione; ma – soprattutto per le squadre italiane – non è scontato che questa verità coincida con quella proposta dal campionato. Anzi. La Roma, per dire, è a un passo dalla vetta della classifica di A e domenica potrebbe essere davanti a tutti se dovesse riuscire a battere la magnifica Fiorentina di Paulo Sousa. I giallorossi sono partiti faticosamente, ma stanno prendendo il passo giusto, un passo in linea con la qualità dei giocatori allenati da Rudi Garcia. Ci aspettiamo molto da questa Roma, è arrivato il momento di cambiare definitivamente marcia. Non basta essere grandi con le big (Juve battuta, pari col Barça), serve anche affrontare nel modo giusto le squadre meno forti sulla carta e meno glamour per il pubblico come insegna la disarmante sconfitta rimediata col Bate Borisov. Nei due match contro il Bayer Leverkusen – che ha cancellato la Lazio da questa Champions – Garcia si gioca buona parte delle chance per qualificarsi agli ottavi.
Il quadro è un po’ triste, Pjanic e compagni sono il fanalino di coda di una classifica abbastanza corta. Questa sera devono superare l’ansia da Europa e i tabù che accompagnano le loro trasferte in Germania per andare a vincere a Leverkusen. Questo Bayer ha poche cose in comune con lo squadrone di una decina di anni fa, ma sta recuperando tono e posizioni nella Bundesliga. Tre settimane fa al Camp Nou i rossoneri si sono arresi soltanto nel finale a Neymar e Suarez, dopo essere stati in vantaggio fino a dieci minuti dalla fine: vuol dire qualcosa. Con il fantasma di Antonio Conte che si aggira anche sulla sua panca, Garcia entra a piedi uniti in una settimana calda: deve scoprire le carte per farci capire se la sua Roma è all’altezza di quello che ci aspettiamo. Il magic moment di Pjanic, la vena di Florenzi e il ritorno di Dzeko possono illuminare il percorso.
Decisamente meno calda, invece, è la temperatura che misura la Juve nella previgilia del match col Borussia Moenchengladbach. Uscito indenne dal faccia a faccia con l’Inter, Max Allegri trasloca i suoi sul fronte europeo dove – come succedeva al Milan di Ancelotti e Kakà – la Juve si sente a casa. Anche qui c’è un simpatico scambio delle parti. Fino a un paio di anni fa i bianconeri perdevano forza e potere in Champions. Adesso ci guadagnano, come ha ammesso ieri il buon Bonucci, parlando di ansia da prestazione per spiegare le difficoltà in campionato dopo la partenza flop, rispetto al volo in coppa oltre agli ostacoli di Siviglia e Manchester City. Liquidare il Gladbach, domani sera, vorrebbe dire che il più è fatto. Portarsi avanti in Champions permetterebbe alla Juve di concentrarsi sulla rincorsa da fare in campionato nella scia di Fiorentina, Inter e Napoli per non parlare della Roma. Tutto resta molto fluido, anche in Europa. Il potere dei club che hanno dominato la scena negli ultimi anni è messo in discussione da questo inizio stagione. Il Barça, senza Messi, non è più quello del Triplete, il Real è in rodaggio, il Chelsea si è avvitato sui suoi limiti, il Psg si porta dietro le solite incognite (occhio al test di domani tra Ibra e Ronaldo). Nessuno sembra imbattibile, a parte il Bayern di Pep Guardiola. Stasera il vecchio Arsenal dovrà dirci se i bavaresi restano l’unica eccezione.