La Gazzetta dello Sport

Certezza Iannone Speranza Bulega Ecco l’altra Italia

Solo Rossi: Andrea tra i top, Nicolò debutta da iridato. Moto3, Bastianini e Antonelli da titolo

- Paolo Ianieri

Un mese da oscurati. Con i riflettori del Motomondia­le puntati esclusivam­ente o quasi su Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e Marc Marquez, impegnati a darsele in pista e soprattutt­o fuori, l’attenzione per gli altri protagonis­ti è passata in secondo piano. A cominciare dal Mondiale Moto3, vinto con la paura da un Danny Kent capace di dilapidare in maniera incredibil­e un capitale enorme di punti. Ma al di là della fantastica ma sfortunata cavalcata di Rossi, arrivato a un niente dal 10° sigillo, la stagione ha confermato che dietro il campione della Yamaha il cuore dell’Italia da corsa gode di buona salute. E che gli eredi di Valentino hanno le carte in regola per essere protagonis­ti nel futuro.

TOP FIVE Ci fosse un premio per Il Sorpasso della stagione, sarebbe difficile non scegliere quello in cui Andrea Iannone a Phillip Island ha regolato nelle ultime due curve prima Marquez (all’interno) e subito dopo Valentino (all’esterno). Un sorpasso spettacola­re, estremo, chirurgico. Il poster di una stagione nella quale l’abruzzese della Ducati è stato il pilota che ha fatto il più grosso salto di qualità, meritandos­i di essere considerat­o uno dei top rider in grado di giocarsela ad armi pari con Rossi, Marquez, Lorenzo e Pedrosa. I tre podi stagionali alla fine rappresent­ano un bilancio un po’ magro, ma sul finale di stagione di Andrea pesano i problemi tecnici della sua GP15, costatigli il 4° posto in generale. Dopo la rinuncia all’operazione alla spalla per farsi trovare pronto ai test di febbraio, Iannone nel 2016 punta in alto. Ora sta alla Ducati dargli una GP16 da vittoria.

RECUPERO E si spera che con la crescita promessa dal d.t. della rossa, Gigi Dall’Igna, in pista si riveda il vero Andrea Dovizioso: quello che nelle prime 5 gare dell’anno è stato capace di salire 4 volte sul podio, prima che un problema tecnico al Mugello e una caduta a Barcellona dessero il via a una crisi più psicologic­a che tecnica. Oltre che gran collaudato­re, il Dovi ha dimostrato che nella giornata giusta è avversario durissimo e il suo sarà un ruolo prezioso nella crescita Ducati.

SCOPERTA Poi c’è il quarto moschettie­re azzurro, quel Danilo Petrucci che oltre a fare innamorare l’Italia per la simpatia e la battuta, ha dimostrato di essere pilota coi fiocchi. Il primo anno su una moto vera, la Ducati del team Pramac, lo ha visto promosso a pieni voti, con la perla del podio bagnato di Silverston­e in una giornata tinta di tricolore. Peccato per il calo finale, che gli è costato un paio di posizioni in classifica generale, ma nel 2016 in sella alla GP15 da Petrux ci si attende un altro salto di qualità.

CRESCITA In Moto2 ci si è illusi all’inizio con Franco Morbidelli, poi dopo che un infortunio

I podi tricolori della stagione: Qatar (Rossi, Dovizioso e Iannone), Gran Bretagna (Rossi, Petrucci e Dovizioso) e Francia (Fenati, Bastianini e Bagnaia)

facendo cross ha di fatto chiuso la stagione dell’italo brasiliano, nel finale è spuntata la stellina Lorenzo Baldassarr­i. Entrambi piloti dell’Academy di Rossi, sono attesi a un 2016 da protagonis­ti: il Morbido prenderà il posto di Tito Rabat nel team Marc VdS, Baldassarr­i resterà nel team Forward, dove si troverà come compagno il fratello di Rossi, Luca Marini.

CAMPIONI FUTURI Ma è soprattutt­o dalla Moto3 che provengono le speranze migliori, con un plotoncino di talenti puri. Non si fosse fatto distrarre dalle sirene del mercato, forse oggi Enea Bastianini sarebbe campione della Moto3. Dopo la prima vittoria a Misano, per il pilota di Fausto Gresini è invece iniziato un periodo da incubo, 28 punti in 5 gare (peggio di lui tra i migliori solo Kent con 26), che gli è costato anche il 2° posto. Il talento però c’è, se riuscirà a mettere la testa a posto, nel 2016 può puntare all’iride. Come anche Niccolò Antonelli, pure lui finalmente vittorioso (2 perle, Brno e Motegi), esploso nel finale di stagione ma ancora troppo incline all’errore. Il 2016 sarà invece l’ultima occasione di Romano Fenati per far vedere che, oltre al talento, anche la testa è giusta: nel 2017 salirà in Moto2, sempre nel team VR46.

IRIDATO E poi c’è lui, l’unico iridato della stagione, quel Nicolò Bulega che la scorsa settimana a Valencia ha vinto il Mondiale Moto3 junior e il prossimo anno affiancher­à Fenati e Andrea Migno. Il debutto iridato, due settimane fa sempre al Ricardo Tormo, è stato ottimo: 12°. Su di lui, dicono, si può contare a occhi chiusi.

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CIAMILLO E CASTORIA Andrea Iannone, 26 anni, Ducati: 3 podi e 5° posto finale
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EPA-LAPRESSE 7
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