ADESSO LA ROMA DEVE SFRUTTARE LA FORTUNA AVUTA
er come si era messa la situazione, è andata bene. Molto bene. Se non siamo al miracolo poco ci manca. La Roma passa il turno rischiando l’inverosimile. Non tanto per la sua partita, ma per l’altra dove il Bayer Leverkusen si sarà presentato in area del Barcellona una quindicina di volte ed è riuscito a segnare un solo gol, pareggiando quello di Messi. Se non siamo al miracolo siamo almeno ai santi. Szczesny da un parte, con quella super prodezza su Gordeichuk ma soprattutto Ter Stegen dall’altra, che si è esibito in almeno tre parate decisive nel finale. La Roma poteva risparmiarsi i patemi d’animo ma non è riuscita a mettere sotto il Bate. Un po’ per le solite difficoltà in zona gol, con Dzeko pachidermico e le ali tarpate. Un po’ perché si vedeva chiaramente che soffriva del famoso braccino tennistico. La prova è quel cambio Iago Falque-Uçan fatto da Garcia nel finale che mandava un messaggio chiaro: accontentiamoci del pari e speriamo che il Bayer non segni all’ultimo respiro. E sì, è andata bene.
Diciamola tutta: per come è andata quest’ultima giornata ma più in generale per tutto il girone, la Roma non meritava di passare il turno. Una sola vittoria, col Leverkusen in casa. E tre pareggi. Agli ottavi grazie alla classifica avulsa e con 6 punti, il bottino più misero di tutte le qualificate. Un traguardo più sofferto che goduto, con il sottofondo dei fischi dell’Olimpico. Comunque, un obiettivo raggiunto. Guardiamo il bicchiere mezzo pieno: se la Fiorentina stasera si unisce al gruppo, nel 2016 rivedremo tutte e 5 le italiane in Europa. E la Roma avrà il tempo di meritarsi la fortuna avuta ieri notte. Dovrà sfruttarlo, il tempo, per rimettersi in carreggiata. La scorsa stagione, l’eliminazione dalla Champions pesò come un macigno sul morale della squadra, anche per la batosta casalinga col Bayern (71) e quella qualificazione praticamente buttata a Mosca. Adesso c’è la possibilità di dimenticare la batosta subita dal Barcellona (6-1), stavolta fuori casa, ma soprattutto prendere questa qualificazione come una spinta per il campionato prima che per l’Europa. Ci sarà da lavorare parecchio. Oltre a non essere più incisiva, la Roma non riesce nemmeno più a giocare bene. L’unica nota lieta della serata romana appena trascorsa, è l’impegno dei giocatori, che hanno corso come dannati fino alla fine. Ma domenica c’è la sfida col Napoli, «appena» un po’ più forte del Bate, e ci vorrà ben altro che la generosità. E’ già da questa sfida che la Roma deve trovare la forza di reagire per non farsi staccare dalla banda Sarri e dalla vetta del campionato.
Al Porto non è andata così bene, anzi è andata malissimo. A lungo in testa nel girone, è stato battuto dal Chelsea e sorpassato dalla Dinamo Kiev nel rush finale. E’ la sorpresa negativa dei gruppi insieme con il Manchester United che però l’eliminazione, a differenza dei portoghesi, se l’è meritata e al Valencia, che non è riuscito a battere il Lione senza obiettivi. Gli spagnoli hanno come unica consolazione che anche una vittoria non sarebbe servita perché il Gent ha addirittura battuto lo Zenit. Per il resto, i pronostici sono stati rispettati. L’Arsenal ha evitato la disfatta inglese battendo l’Olympiakos e prendendo il suo posto agli ottavi per la differenza reti. L’Arsenal, come la Roma, avrebbe le potenzialità per andare più avanti. Ma la squadra di Wenger, seconda in classifica in Premier dietro al favoloso Leicester di Ranieri, si è già ripresa alla grande. La Roma no.