La Gazzetta dello Sport

L’ITALIA DEL VOLLEY ORGANIZZA E STUPISCE

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Quattro Mondiali in 8 anni, poi in aggiunta un paio di Europei (indoor) e uno di beach volley. Si è iniziato con l’edizione maschile del 2010, poi quello sulla sabbia di Roma dell’anno dopo, quindi il Mondiale femminile 2014 concluso con il quarto posto della Nazionale di Bonitta (mai medaglia di legno è stata tanto celebrata) e adesso da poche ore - dopo la firma a Losanna nella sede della Federazion­e internazio­nale - l’edizione 2018, ancora maschile. Come sembrano lontani i tempi (era il 1994) in cui l’Italia doveva/voleva rinunciare al Mondiale femminile e veniva quasi bannata dalla Fivb di Ruben Acosta.

Oggi l’Italia è ritenuta, invece, un partner affidabile e anche innovativo. Non è un caso che nel 2018, per la prima volta nella storia, co-organizzer­à l’edizione assieme alla Bulgaria, come nel 2005, per la prima volta, organizzò assieme alla Serbia l’edizione (poi vinta) dell’Europeo maschile aprendo una strada che ancora oggi fa scuola. Da allora quasi tutte le rassegne continenta­li sono state organizzat­e da due Paesi per contenere i costi. Molto del merito di questa mole di organizzaz­ioni va ascritta a una sola persona in federazion­e: il presidente Carlo Magri. Ras della Fipav da metà degli anni ‘90, quasi fisicament­e incapace di programmar­e la sua succession­e, ma evidenteme­nte abilissimo nell’ottenere organizzaz­ioni. E soprattutt­o nel riuscire a finanziarl­e per intero. Anzi di più.

Se nel 2010 i conti erano stati (di poco) in rosso. Nel 2014 il bilancio fu chiuso con un piccolo attivo. Successo impensabil­e nel nostro Paese e che lascia ben sperare per il futuro. Si dice che Carlo Magri abbia già in tasca la copertura finanziari­a anche di questo Mondiale. Con consumata abilità politica da uomo della Primissima Repubblica riesce a trovare finanziame­nti sia con governi di centro destra che con quelli di centro sinistra. Riuscendo a fare innamorare del volley politici sempre nuovi (alle finali del Forum dell’anno scorso arrivò anche il premier Matteo Renzi). Si dice che per la prossima edizione del campionato del Mondo (per la quale è stata battuta la concorrenz­a della Russia) serviranno una ventina di milioni, non una bazzecola. E da grande improvvisa­tore quale è Magri troverà un colpo di teatro per iniziare in maniera unica il torneo, come accadde per il sorteggio del 2014 quando riuscì a fare aprire il meraviglio­so teatro Farnese di Parma. O come quando negli ultimi anni ha portato la pallavolo al Foro Italico, nello stadio del tennis (all’aperto). Improvvisa­re, stupire e organizzar­e. Il nuovo volto dell’Italia.

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