La Gazzetta dello Sport

La strage silenziosa del mare Nel 2015 morti 700 bambini

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Due giorni fa un neonato e sei bambini sono annegati nell’Egeo, in due diversi naufragi. Ieri, vicino all’isola greca di Farmakonis­si, è affondato un altro barcone: sono rimasti uccisi almeno 11 migranti (ma altri 13 risultano ancora dispersi), tra cui cinque bambini. Altre piccole vite perse cercando speranza, in un mare che se n’è già portate via tantissime. La chiamano «la strage silenziosa». Ma la fondazione Migrantes sta cercando di rompere quel silenzio e ieri ha diffuso numeri da brividi: «Le morti di- menticate dei bambini nel Mediterran­eo sono oltre 700 dall’inizio dell’anno». Poco o nulla è dunque cambiato da quando il mondo è rimasto scioccato dalla foto del piccolo Aylan, 3 anni, senza vita sulla spiaggia di Bodrum. E questo dramma che si inserisce in quello generale dell’emergenza migranti, dove i morti sono più che raddoppiat­i: dai 1600 del 2014 agli oltre 3200 del 2015 ancora in corso.

L’ALLARME Troppi. Gli ultimi incidenti che hanno fatto così tante piccole vittime, hanno spinto monsignor Gian Carlo Perego, direttore generale di Migrantes, a lanciare un nuovo allarme: «Quello che sta accadendo è una vergogna che pesa sulla coscienza europea. Un’Europa che trova sempre risorse per bombardare, ma non per salvare vittime innocenti » . Quindi torna a parlare di accoglienz­a, a costo pure di rischiare di perdere sicurezza: «L’Europa sembra ora, a fronte della minaccia terroristi­ca, giustifica­re i muri e la chiusura delle frontiere. L’accoglienz­a ai nostri porti, anziché in centri

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AFP

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