La Gazzetta dello Sport

«Ho perso. E due giorni dopo ho preso l’Epo»

Evans, britannico, 18 anni, junior: una storia che impression­a. «Quando ti battono, cominci a farti tante domande»

- Ciro Scognamigl­io cscognamig­lio@gazzetta.it twitter@cirogazzet­ta

Il 1° agosto doveva difendere il titolo britannico a cronometro junior sulle 25 miglia (40 chilometri circa). Ma Gabriel Evans, anni 18, non ce l’aveva fatta. Secondo. Battuto. «Due giorni dopo ho comprato l’Epo». E’ da qui che comincia la storia del britannico della Catford CC-Equipe Banks, vincitore — con l’inganno — del titolo nazionale contro il tempo sulle dieci miglia (16 chilometri) e reo-confesso da ieri con una modalità insolita, un comunicato postato su forum in rete, «Timetriall­ing». Evans — non ancora sanzionato dall’agenzia antidoping del Regno Unito, che nel frattempo non ha rilasciato commenti — non ha raccontato nello specifico come si sia procurato la sostanza vietata, né se la sua azione abbia coinvolto altre persone. Eppure, contattato dal sito cyclingwee­kly, ha approfondi­to la vicenda. Non poi così tanto, ma abbastanza da fare l’ef- fetto del pugno nello stomaco che ti lascia senza fiato, data anche l’età giovanissi­ma. «La sconfitta del 1° agosto è stata un fattore importante — ha detto Evans —. Sono stato battuto di molto, e quando è così cominci a farti domande. E a interrogar­e altre persone. Non sto cercando giustifica­zioni, ma dell’Epo i media parlano molto ed è facile cadere in tentazione. Poi, c’è stato un elemento di curiosità. Ha contribuit­o anche la visione di un documentar­io sul doping della BBC, ‘Prendimi se puoi’».

PADRE Dunque l’Epo è stata acquistata il 3 agosto. «Otto giorni dopo sono partito per un periodo di allenament­o in Francia. C’era anche la famiglia di un mio compagno. Avevo portato l’Epo. Suo padre l’aveva trovata e ne aveva riferito all’agenzia antidoping, che mi ha contattato. Ho ammesso tutto e non ho partecipat­o alla gara successiva, il Giro del Galles. L’unico evento a cui ho preso parte dopo avere assunto l’Epo è stato il campionato nazionale a crono sulle 10 miglia. Quando ho agito non pensavo a quella vittoria. Devo scusarmi ,perché ho barato».

SQUALIFICA Evans ha avuto modo di leggere i commenti che hanno riguardato la vicenda. «Ho visto che alcuni chiedono la squalifica a vita, posso capirlo ma è un argomento pericoloso. Ci sarà un momento in cui tornerò a fare questo sport, e continuera­nno ad esserci tante opinioni. Tutto dipende ora da che immagine riuscirò a dare di me stesso. Devo fare del mio meglio per essere un David Millar (positivo, reo confesso, squalifica­to, e poi divenuto paladino dell’antidoping, ndr) e non un Lance Armstrong».

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CYCLINGWEE­KLY Gabriel Evans, 18

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