La Gazzetta dello Sport

Caos migranti: procedura Ue contro l’Italia Renzi si infuria

- Daniele Vaira @danvaira

Il richiamo è arrivato. La Commission­e europea ha confermato ieri di avere inviato all’Italia una lettera di messa in mora per la mancata applicazio­ne del regolament­o sulla registrazi­one dei migranti con la presa di impronte digitali (Eurodac). La lettera è il primo passaggio della procedura di infrazione, già aperta nei confronti di Grecia e Croazia. Un’azione che ha provocato subito una reazione del premier Matteo Renzi. «L’Europa non sta facendo tutto quello che deve fare per fronteggia­re il flusso di migranti — ha detto il premier —. Non basta lavarsi la coscienza dando un po’ di soldi a qualche Paese, per non tradire i propri valori e i propri ideali, per essere una comunità di donne e uomini, e non solo un insieme di codici fiscali» — ha aggiunto il presidente del Consiglio, che ha criticato anche i leader europei, «quelli che strillano il giorno dopo la tragedia e poi decidono di nasconders­i».

L’ESODO La guerra in Siria e l’instabilit­à nel Nord Africa hanno fatto aumentare vertiginos­amente le richieste d’asilo in Europa. A settembre 2015 erano 808 mila, mentre solo un anno prima si fermavano a quota 435 mila. L’aumento è del 94%. Solo nel terzo trimestre 2015 le richieste sono state 410 mila. La metà del totale dei profughi ha fatto domanda in Germania e Ungheria (rispettiva­mente con oltre 108 mila prime domande). In Italia sono state 28.400, pari al 7%, con un aumento del 91% rispetto al trimestre precedente. Gli altri Stati con il maggior numero di richieste sono Svezia (42.500, pari al 10%) e Austria (27.600, pari al 7%). Rispetto al trimestre precedente, gli incrementi più elevati di prime domande di asilo sono stati registrati in Finlandia (+842%), Ungheria (+ 231%), Svezia (+197%), Belgio (+ 191%), Lussemburg­o (+154%), Paesi Bassi (+ 136%), Danimarca (+121%) e Polonia (+110%).

IL PROCESSO La procura di Bodrum, sulla costa egea della Turchia, ieri, ha chiesto, intanto una condanna a 35 anni per ciascuno dei due sospetti scafisti siriani del naufragio in cui a inizio settembre morì Aylan Kurdi, il bimbo curdo-siriano di 3 anni annegato con la madre, il fratellino di 5 anni e altre 2 persone. Lo riporta l’agenzia statale Anadolu. Oltre ai 2 scafisti già sotto accusa, la polizia turca sospetta il coinvolgim­ento di altre 6 persone, tra cui 4 turchi, ancora in libertà.

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EPA Bimbo siriano soccorso in Turchia

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