Wague: «Difesa e muscoli Ora mi prendo l’Udinese L’Inter? Non la temiamo»
Maliano: «Strama mi ha insegnato tattica e disciplina, Colantuono non lascia nulla al caso»
Lanciato da Stramaccioni, confermato da Colantuono. Chi pensava che Molla Wague fosse solo un esperimento si è dovuto ricredere. A destra, nella difesa a tre dell’Udinese, c’è lui, il 24enne maliano cresciuto in Francia nel Caen, dove già i bianconeri hanno pescato Heurtaux. Ma proprio i guai fisici del bel francese hanno agevolato Wague, che ora è il titolare indiscusso. Oggi sarà lui, con Domizzi e Piris in una difesa d’emergenza (Danilo e Felipe sono squalificati), a dover sopportare l’urto interista. « Sono pronto, ho avuto un problema muscolare contro la Samp, ma ora ho recuperato. E questa settimana abbiamo lavorato tutti molto bene. Non temo nessuno in particolare nell’Inter. Ma la squadra è forte e attrezzata e la classifica che ha lo dimostra».
Ricorda il debutto in A il 21 dicembre 2014 a Genova con la Samp? Cosa ha pensato?
«Soprattutto di far bene e ripagare la fiducia dell’allenatore. Ero emozionato, giocavo in uno stadio con tanto pubblico. Ma sono rimasto tranquillo».
Cosa le ha insegnato Strama?
«Avevo sempre giocato a 4. Con lui ho imparato a giocare a tre e mi ha insegnato disciplina e tattica».
Cosa le insegna Colantuono?
«Ci fa lavorare tanto su combattività e aggressività e chiede di restare molto concentrati. Non lascia nulla al caso».
Quali sono le differenze con i metodi di allenamento francesi?
«In Italia si cura molto la tattica e gli allenamenti atletici sono più intensi».
Cosa significa giocare accanto a Danilo?
«È uno che ha tanta personalità. Dà molta sicurezza ed è intelligente. Penso che insieme ci completiamo».
I più forti difensori della A?
« Chiellini e Bonucci. Sanno sempre cosa fare».
E nel mondo?
«Non lo dico solo da simpatizzante del Psg, il più forte è Thiago Silva».
L’Inter è la più forte della A?
«Difficile dirlo perché ci sono più squadre racchiuse in pochi punti, ma sta dimostrando di poter lottare per lo scudetto. Anche se la Juve sta tornando e può rientrare in gioco».
Torniamo a lei: come si muove sulle palle inattive? In attacco va spesso...
«Mi piace andare in area quando c’è una punizione o un calcio d’angolo. Cerco di sfruttare la mia fisicità. La scorsa annata
ho fatto 2 gol proprio così».
Andiamo sul discorso difensivo: Colantuono vi chiede tanto gli uno contro uno. Li teme?
«Lui ci chiede di giocare e di non buttare mai via il pallone. Cerchiamo di correre meno rischi possibili e ci alleniamo molto su questo aspetto. Io cerco di prendere il tempo all’av- versario e sfruttare l’agilità, anche se la mia caratteristica è la prestanza fisica».
Da poco è stato sfiorato dalla tragedia in Mali. Lei in nazionale sta nell’albergo di Bamako dove c’è stato un attacco terroristico.
«Sono andato via due giorni prima. E’ stato uno choc».