In trasferta è una lumaca: Drago cerca il vero Cesena

he il momento del Cesena sia delicato sta scritto nei numeri. Sabato 31 ottobre la squadra di Drago piega 2-0 il Lanciano e affianca il Cagliari in vetta con 23 punti e 21 gol fatti. Quaranta giorni dopo, al netto del -1 arrivato in settimana, il Cesena si ritrova 5° con 5 punti e 2 gol nelle ultime 6 gare. I romagnoli sono passati da 2,09 punti e 1,91 gol di media nelle prime 11 partite, a 0,83 punti e 0,33 gol di media-partita nell’ultimo mese e mezzo.

DENTRO LA CRISI I motivi che hanno allontanato il Cesena dalla lotta per la A diretta sono tre. Primo, l’incapacità di trasportare fuori il Cesena versione Manuzzi: se nelle gare interne solo il Cagliari si è dimostrato superiore (22 punti i romagnoli, 25 i sardi), in trasferta il Cesena ha deluso (6 punti e 4 sconfitte). Secondo, la poca personalità della squadra, che ha un solo leader: Capelli. Se in campo non c’è nessuno che apre bocca per incitare o per chiamare l’uomo al compagno e se i trascinatori emotivi sono Sensi e Kessie, 39 anni in due, sarai sempre soggetto a sbalzi di umore. Terzo, le assenze. Nel suo momento migliore, il Cesena ha affrontato Cagliari e Bari senza mezza squadra per gli impegni in nazionale dei giocatori- chiave ( Caldara, Garritano, Djuric, Rosseti sempre, Sensi a Cagliari, Kessie con il Bari). Assenze determinanti. Quindi gli infortuni. Prendiamo i centravanti: Rosseti è andato due volte k.o. con l’Under 21 e ha già saltato 10 giornate mentre oggi Djuric darà forfait per la sesta gara consecutiva. O gli esterni d’attacco: Improta è andato k.o. a luglio, Molina è rimasto in infermeria 6 gare, Ciano oggi salterà la quinta consecutiva. E Capelli tornerà a gennaio. Al netto di tutto ciò, gli scontri diretti hanno detto che il Cesena è inferiore a Bari, Cagliari e Crotone. Ma visto che l’obiettivo si chiama playoff e che da inizio stagione il Cesena è sempre stato tra le prime 8 non c’è motivo per fare tragedie.