Leopolda, via tra proteste e frecciate
La contestazione delle vittime degli istituti di credito. Renzi: «Non venite qui a parlare di correnti». Berlusconi all’attacco
Non si potrà non parlare delle banche in dissesto e dei risparmiatori in crisi alla sesta Leopolda, nonostante l’ideatore della manifestazione fiorentina, Matteo Renzi continui a definirla una «festa». L’evento, anche quest’anno privo di bandiere del Pd perché «non è una manifestazione di partito», si è aperto ieri e domani, al termine dell’intervento del premier, il gruppo «vittime del salva-banche» protesterà accanto all’ex stazione fiorentina: «Ci aspettiamo che Renzi riceva una nostra delegazione e possa ascoltare il disagio di molti di noi» ha detto la portavoce Letizia Giorgianni. Un disagio ancor più drammatico dopo il suicidio di Luigino D’Angelo, il pensionato di Civitavecchia che aveva perso circa 110 mila euro di risparmi. La procura di Civitavecchia, titolare dell’inchiesta contro ignoti per istigazione al suicidio, ha definito «copiosissimo» il materiale acquisito, ovvero i documenti relativi ai rapporti finanziari che l’uomo aveva con Banca Etruria.
ANSA SCHIERAMENTI Le preoccupazioni di Renzi sono però soprattutto politiche: «Questo è un luogo dell’anima, per chi crede che fare politica sia una cosa bella, un servizio a tempo, un impegno civile. Chi viene per parlare di correnti, discussioni interne, posti di potere può restare a casa». E intanto rispunta Silvio Berlusconi: «Molti italiani hanno la consapevolezza del martirio a cui sono stato sottoposto — ha detto su Sky Tg24 —, ma sanno pure che non c’è nessun altro che possa svolgere il mio ruolo». E avverte Salvini: «Forza Italia non è subalterna alla Lega, con me in campo saliremo al 20% e il centrodestra vincerà le elezioni col 40%».