Guariniello lascia Va in pensione prima del tempo
pm di Torino indagò su Pantani e portò alla sbarra la Juventus Niente ricorsi: «Voglio entusiasmo»
Dopo aver surfato dall’Eternit alla ThyssenKrupp, dal doping alle magliette dimagranti, l’ora della pensione. La data, fissata per legge, era il 31 dicembre, ma Raffaele Guariniello si è dimesso prima. Magistrato che ha inciso nella vita e nel lavoro di tanti uomini, è uno di quelli per cui il Csm ha deciso il pensionamento dopo che il governo ha riportato a 70 anni l’età massima di permanenza in servizio. Uomo appassionato e versatile, ieri ha fatto una cosa che gli è sempre riuscita: ha spiazzato. A sorpresa ha presentato le dimissioni a decorrere da Natale. Nessuna proroga, né ricorsi: a differenza di altri colleghi, che si sono rivolti al Capo dello Stato per l’annullamento del provvedimento, Guariniello ha preferito anticipare di qualche giorno i tempi dell’addio alla magistratura.
NELLO SPORT È stato il rifugio fino all’una di notte ogni santo giorno, a parte l’intervallo 20-21.30 un tempo dedicato alla palestra: l’ufficio al quinto piano del Palagiustizia di Torino sarà lasciato presto e dopo il pm non incrocerà le braccia. Per lui, grandissimo esperto in tutela della salute e dell’ambiente, sarebbe già pronto un nuovo incarico, al momento top secret. «Voglio ritrovare un contesto con più entusiasmo rispetto all’attività che svolgo», ha detto ieri. Il sospetto è che qualcosa si sia incrinato negli ultimi tempi in procura, ma in tanti ora elencano le scorribande di un magistrato diventato star. Molte nel cuore del mondo dello sport: fu lui ad aprire una indagine su Marco Pantani; fu lui, soprattutto, a portare a processo la Juventus per il caso dei farmaci usati dai calciatori, una bomba nucleare sganciata sul pallone. Piccola avvertenza: Guariniello è juventino. E pure ex calciatore. «Avevo piedi buoni ma ero gracile. Forse avrei dovuto prendere qualche pillola...», scherzò una volta.