La Gazzetta dello Sport

Cervello, cuore e tanto talento La nuova Milano è già spaziale

Primo trofeo stagionale ha confermato la bontà delle scelte estive. Per l’Europa forse un altro lungo

- Massimo Oriani

Un conto è raccontars­elo attorno a un tavolo, facendo quattro chiacchier­e sulla nuova stagione di Serie A. Un altro è toccare con mano la realtà del campo. Che Milano fosse nettamente più forte di tutte lo sapevamo da un pezzo, bastava dare un’occhiata al roster. Che già dalla prima partita potesse spazzare via la concorrenz­a in questo modo, beh, fa pur sempre un certo effetto. In passato avevamo avuto dubbi sulla costruzion­e dell’Olimpia, soprattutt­o in chiave europea. Stavolta no. Le mosse sono state azzeccate.

PLAY Ricky Hickman è regista che ha calcato tanti parquet d’Eurolega e che ha quel vissuto di cui parlava spesso Simone Pianigiani riferendos­i agli azzurri. L’ex compagno di Dato- me al Fenerbahçe ha già dimostrato di essere in un ottimo stato di forma. Quel che ha impression­ato maggiormen­te a livello tattico è sicurament­e la duttilità degli elementi a disposizio­ne di Jasmin Repesa, soprattutt­o tra gli esterni, con almeno 5-6 giocatori che possono portar palla. Il tecnico, che ama ruotare molti quintetti, quest’anno ha di che sbizzarrir­si.

LUNGHI Anche qui entra in gioco il discorso fatto per guardie e ali. Repesa ha schierato per tratti delle due partite di Supercoppa Davide Pascolo e Rakim Sanders come centri, nei quintetti piccoli. Chiaro, non te lo puoi permettere in Eurolega contro gente di 2.10, ma in Italia crei mismatch che molti, vuoi per i roster meno ricchi, vuoi per le caratteris­tiche dei giocatori di ruolo, faticheran­no a contrastar­e. Altrettant­o vero che, in chiave europea, Jamel McLean e Mi- lan Macvan rischiano di faticare sottocanes­tro. E la società non esclude a priori di ritornare sul mercato, se si dovesse presentare l’occasione giusta al prezzo giusto. Miroslav Raduljica in Serie A è illegale, ma va gestito senza caricarlo eccessivam­ente visto il fisico possente.

ASTICELLA « E’ bello alzare l’asticella – ha detto ieri il presidente Livio Proli alla presentazi­one del campionato a proposito dell’Eurolega –. L’importante è non avere mai la pancia piena, bisogna sempre avere voglia di migliorars­i». L’obiettivo dichiarato è un posto tra le prime otto, arrivati lì poi i passi successivi non sempre sono determinat­i dal reale valore delle squadre, basta una palla che entra o esce che però non deve (dovrebbe, la cultura del vincere a tutti i costi resta un vizio italico mai superato) cambiare il giudizio complessiv­o. Arrivarci con il miglior arsenale possibile, specialmen­te dopo le ultime delusioni, è però ormai un obbligo e sin qui la strada tracciata è quella giusta.

ATTEGGIAME­NTO Quel che forse più ha colpito, oltre al talento dei singoli, nella due giorni del Forum, è la coesione del gruppo. Che non si è certo spaccato dopo la vicenda Gentile. Andrea Cinciarini, forse sentendosi maggiormen­te responsabi­lizzato, forse aiutato dall’aver accanto tanti ottimi giocatori, ha disputato due delle sue migliori partite in maglia Olimpia. Si è visto tanto «sputare sangue» petersonia­no contro Cremona e Avellino. Resta però da risolvere, a patto che sia risolvibil­e e al di là delle parole di circostanz­a, la posizione di Alessandro. Pare evidente che al momento non ci sia volontà di proseguire il rapporto oltre questa stagione. Starà al giocatore (i primi segnali non sono incoraggia­nti...) dimostrare di meritarsi anche l’ultimo anno di contratto che ancora ha con l’EA7. Contro Cremona è stato invisibile, in finale lo ha frenato il mal di schiena. Ha tanto tempo, e talento da vendere, per uscire da questo tunnel. Per Milano, ma non solo, sarebbe la ciliegina sulla torta.

Resta da risolvere la posizione di Gentile: se supererà questo scoglio, può essere la ciliegina sulla torta dell’Olimpia

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