Chievo, colpo Gobbi: vittoria e sorpasso Cagliari, fuori non va
1Successo gialloblù con l’11 titolare più vecchio tra i 5 maggiori tornei d’Europa (32 anni e 350 giorni). Sardi al 6° k.o. in trasferta
Brutta cosa la paura. Impedisce di ragionare, frena le gambe, fa sbagliare anche le cose più semplici. Brutta cosa scendere in campo con 15 gol presi in 4 gare: il Cagliari, vittima di se stesso, ha pagato tutto questo. E il Chievo, squadra solida e organizzata, non è abituato a fare sconti o commuoversi per le disgrazie altrui. Aveva un’emergenza da scollinare, non vinceva dal primo ottobre e arrivava da due sconfitte di fila. Poche concessioni all’estetica, dunque, servivano i punti: obiettivo raggiunto e sorpasso su avversari che, quanto ad assenze (7 tra infortuni e squalifiche) e autostima, stavano decisamente peggio.
A SPECCHIO Maran ha impostato la gara come Rastelli (un trequartista dietro le due punte) e come il collega ha sparigliato le carte cambiando i protagonisti: Pellissier, a un gol da quota cento e quindi con grandi motivazioni supplementari, e Floro Flores, subito fuori per infortunio; dall’altra parte Giannetti e Farias con Borriello e Melchiorri in panchina. Moduli identici, ma gioco distillato in modo diverso. Meglio il Chievo, che non si è snaturato anche senza lo svangapalloni Hetemaj e il creativo Birsa, tornati malconci dalle nazionali. Il centrocampo ridisegnato ha retto il confronto: De Guzman si è adattato subito ai ritmi bassi e non ha sofferto la marcatura di Munari, tirando fuori qualche buona idea. Nel secondo tempo Maran gli ha chiesto di allargarsi un po’ a sinistra per dare più ampiezza alla manovra. Dopo il gol di Gobbi (travolgente azione personale con l’assistenza di Castro), il Chievo si aspettava un minimo di reazione. Niente, a parte una buona occasione per Farias. La squadra più anziana tra i5 maggiori campionati europei (ieri età media di 32 anni e 350 giorni) torna a correre portandosi dietro il limite strutturale di questa stagione: non sa segnare con gli attaccanti, finora solo 3 gol su 13.
PRUDENTI Rastelli aveva molti alibi, non ultimo il morale a pezzi. Ha chiesto ai suoi di non cercarsi rischi, i suoi hanno esagerato col basso profilo. Di Gennaro, confermato nell’amato ruolo di trequartista, non è riuscito a fare la differenza, Munari regista non vale Tachtsidis, la difesa ha sbandato anche se non in modo clamoroso come a Torino prima della sosta. Il tecnico ha cambiato la squadra in corsa, spostando Farias al centro e puntando sul doppio centravanti, Melchiorri-Borriello. Non è servito a evitare un altro stop dove il Cagliari in A non ha mai vinto. La classifica non preoccupa, il bilancio in trasferta sì. Tre punti e 6 k.o.: media da retrocessione.