Murray suda, Djokovic scherza Ora arriva il giorno del giudizio
AUn’altra maratona per Andy, che batte Raonic in 3 ore e 38’, mentre Nole resta in campo appena 65’ per dominare Nishikori: chi vince oggi la finale chiude al numero uno
Una maratona di sudore e sangue, di corse e rincorse, di errori e miracoli, di continui colpi di scena. Quanto è dura la vita da numero 1 per Andy Murray che nella prima semifinale delle Atp Finals contro Milos Raonic se l’è vista brutta. Gli ci sono volute tre ore e trentotto minuti (la partita al meglio dei tre set più lunga di sempre del torneo) per venire a capo del rebus e conquistare la prima finale Masters in carriera. Oggi lo aspetta un’altra giornata epica, l’esame di maturità contro Novak Djokovic, la sfida più attesa (anche da lui?), lo scontro finale. Ne rimarrà solo uno sul trono del tennis, e Andy dovrà recuperare da una fatica immensa, oltre che dai tagli alle nocche della mano sinistra più volte usata per dar pugni all’incolpevole racchetta. Il serbo invece si è limitato a un allenamento serale con un Nishikori inesistente, polverizzato 6-1 6-1 in un’ora e cinque minuti. Insomma, non proprio la stessa cosa.
PASTICCI Una partita intensa e appassionante quella tra Murray e Raonic, ma tecnicamente non troppo esaltante. I continui cambi di inerzia della sfida, i break e gli immediati contro break sono stati più spesso frutto di errori che non di giocate spettacolari. Tanto che il tabellino presenterà un saldo negativo tra vincenti ( rispettivamente 27 per Andy e 44 per Milos) e gratuiti (36 per il numero 1 e addirittura 54 per lo sconfitto). Nel primo set è stato decisivo il break conquistato da Raonic nell’11° game. Nel secondo parziale la trama sembrava la stessa, con l’allievo di Riccardo Piatti e Carlos Moya avanti di un break, poi recupe- rato da Murray. Si arriva al tie break che Murray, spesso troppo corto e isterico, vince 7-5. Nel set decisivo le cose sembrano mettersi male per l’idolo della O2, in grossa difficoltà a tenere il servizio. Gli occhi impietriti di mamma Judy, che nel box sorseggia acqua sperando di sostituirla con lo champagne, fanno paura. Sul 4-4 pari Raonic ha un black out e Murray si prende il suo servizio a zero. Da lì in poi saranno montagne russe, con continui break e contro break. L’epilogo è ancora al tie break con Baby Face Milos che annulla tre match point, scatena il panico dei britannici procurandosene uno sul 9-8, e poi cede le armi al quarto match point di Andy.
STANCHEZZA Raonic questa settimana ha giocato con i due pretendenti al trono: nel round robin contro Djokovic e ieri contro lo scozzese. Una vista privilegiata sullo scontro finale di oggi: «Sicuramente Andy è stato il miglior giocatore al mondo negli ultimi sei mesi, Novak ha dimostrato la sua forza. Credo che la finale, per chi ama il tennis, sarà il miglior epilogo possibile». Murray si presenta alla stampa quando il rivale sta già triturando Nishikori: «Scusate il ritardo, ho dovuto fare qualcosa per riprendermi. Un bagno di ghiaccio e della fisioterapia, devo giocare ancora una partita importante». La stanchezza da recuperare è tanta, soprattutto mentale: «Non so come mi sentirò quando mi sveglierò domattina (oggi, ndr). Cercherò alzarmi il più tardi possibile e rilassarmi. Il match contro Milos è stato molto pesante anche mentalmente. Ma sono contento perché ho combattuto, ho combattuto tantissimo e ne sono uscito vincitore». Sotto con la battaglia finale, ne resterà solo uno.