Iago Falque ora volta pagina e mette il Genoa nel mirino per regalare l’Europa al Toro
Lo spagnolo due stagioni fa trascinò i rossoblù in Europa con 13 gol, adesso vuole battere il record di reti e continuare a stupire Mihajlovic
Ha un motivo di rivincita in più, l’ex per eccellenza della sfida fra Toro e Genoa di domani sera. Quei 55’ trascorsi in panchina a Napoli hanno trasmesso a Iago Falque carica pura, tant’è vero che non appena è stato lanciato in campo da Mihajlovic - era l’11’ del secondo tempo – l’esterno spagnolo è stata una delle poche armi di un Torino apparso stranamente spento. « Abbiamo giocato la peggior mezz’ora della stagione» ha poi detto lo spagnolo senza tante perifrasi. Oltre a permettergli di salire a quota 8 nella classifica marcatori, quel gol su calcio di rigore firmato al San Paolo a 6’ dalla fine ha simboleggiato la candidatura a sicuro protagonista per quella che sarà la sua partita.
BEI RICORDI... Perché il granata dal gol facile visse il momento migliore della sua carriera due stagioni fa proprio con la maglia rossoblù. Quell’anno lo spagnolo fu uno dei trascinatori del Genoa dei miracoli che Gasperini guidò fino al sesto posto finale. E dire che a inizio campionato Iago Falque veniva spesso relegato in panchina, salvo qualche spezzone da ala sinistra. Ma quando Gasp lo lanciò sulla corsia di destra, a inizio novembre contro l’Udinese, a Iago bastò un attimo per tracimare: il gol ai friulani divenne l’antipasto di quanto avrebbe poi fatto a cavallo di Natale (4 reti in 5 partite) e, soprattutto, nella cavalcata finale di un Genoa che collezionò 7 vittorie nelle ultime 10 gare con Iago protagonista assoluto capace di andare a segno sette volte. Curiosa, quell’esplosione sulla destra, per un giocatore che fin da ragazzino ha ricevuto in dote gli ideali di sinistra. Sì, perché Carmela Silva, la mamma di Iago, è stata capogruppo in senato del Psoe, il Partito socialista operaio spagnolo, e adesso è presidente della provincia di Pontevedra.
...E GRAN PRESENTE Facendo i conti, Iago chiuse quel campionato con 32 partite, 13 gol fatti e 5 assist. Numeri da grande attaccante, che quest’anno potrebbe polverizzare: l’ex figlio del settore giovanile del Barcellona, infatti, ha finora giocato 14 gare, trovando la rete ogni 128’, media non così distante da quella del compagno Belotti (ogni 106’) che ieri ha compiuto 23 anni. «L’Europa? E’ il nostro sogno: il Genoa è uno snodo fondamentale per la nostra stagione»: Iago è pronto per incornare i vecchi compagni e tutto il resto è alle spalle, anche la critica rivolta domenica a Mihajlovic a proposito delle scelte fatte al San Paolo.