La Gazzetta dello Sport

E con Petrucci nuovo scontro sulla mutualità

Il presidente della Fip: «Basta colpi di mano contro il basket» Tavecchio: «La misura è colma»

- Alessandro Catapano ROMA

Hic sunt leones o... peones? Non ce ne vogliano i protagonis­ti, Gianni Petrucci e Carlo Tavecchio, ma l’ultima puntata della serie «strascichi della mutualità» fa più sorridere che riflettere. Perché il presunto maltolto, come lo considera Petrucci, è stato già restituito: merito suo, che per tempo ha trattato con Lotti, allora sottosegre­tario, per vedersi riconosciu­to in altre forme quel milioncino di euro sottratto al basket dalla nuova distribuzi­one della mutualità. «Il golpe del calcio», lo definì senza mezzi termini. «Erano soldi nostri», gli rispose Tavecchio. «Allora prima ce li regalavano», sorride oggi il numero uno della Fip. Questione archiviata?

MAI PIÙ Niente affatto. Ieri, durante il Consiglio nazionale, Petrucci è tornato sull’argomento, rivolgendo­si a Malagò perché Tavecchio intendesse. «Non si faccia a gara per andare al governo a chiedere qualcosa. O dici chiarament­e che si deve passare attraverso il Coni oppure è come al Palio di Siena, si apre una porta e ognuno è libero di partire. Non siamo dei peones, il colpo di mano che è stato fatto alla Fip non si deve ripetere». «Non accadrà più, mi sento tranquillo. In quattro anni non era mai successo», la rassicuraz­ione di Malagò. Non solo una prova muscolare, quella di Petrucci. Il vero bersaglio è il contributo Coni per la Figc, assai tagliato rispetto ai tempi d’oro, ma pur sempre il più ricco. «Non si capisce perché per il calcio valgano altri parametri», denuncia. Tavecchio prova a volare alto: «La misura è colma – replica –, ma è Natale e io mantengo il mio stile».

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