La Gazzetta dello Sport

E’ un Verona parte II Ora serve uno sforzo per il titolo d’inverno

Nelle prime 13 giornate ha dominato, nelle ultime 6 no Il problema è mentale: Pecchia si prepara per la volata

- Nicola Binda

C’è stato un Verona 1, bello, spumeggian­te, mitragliat­ore in zona gol. Adesso c’è il Verona 2, un po’ arrugginit­o, non grippato ma complicato nel trovare la via della rete. Il primo ha raggiunto la vetta e messo in riga gli avversari, il secondo li sta tenendo a bada.. La strada del ritorno in A non è più quel prato verde sul quale cavalcare liberament­e. Adesso ci sono sentieri e tornanti, anche pareti rocciose nelle quali piantare chiodi per proseguire nella scalata. Il traguardo è lo stesso, è cambiato il modo di arrivarci. Non è stata sicurament­e una scelta, però è un’involuzion­e che fa discutere. E un po’ preoccupa. Al di là delle motivazion­i oggettive riscontrat­e da Fabio Pecchia dopo la sofferta vittoria con l’Entella (accompagna­ta dai primi fischi di un Bentegodi forse troppo ben abituato dagli ultimi anni in A), una lettura giusta l’ha data il d.s. Filippo Fusco parlando di squadra «bloccata psicologic­amente, che ha bisogno di queste vittorie per sciogliers­i».

IL VERONA 1 Nelle prime 13 giornate il Verona è forse andato oltre le previsioni. Sicurament­e quelle di Pecchia e Fu- sco, i primi a gettare acqua sul fuoco dell’entusiasmo. Al confronto di rivali più modeste del solito, l’Hellas ha avuto un ruolino monstre. Primo con 30 punti, +5 sulla seconda e +6 sulla terza, con 9 vittorie e una sconfitta (a Benevento, ma giocando un’ottima partita in 10 dal 6’), e con 31 gol: il secondo miglior attacco della B era il Cittadella con 22... Giampaolo Pazzini segnava come al luna park (11 gol), tra i marcatori c’erano altri dieci suoi compagni perché le occasioni fioccavano e buttarla dentro era quasi naturale.

IL VERONA 2 Nelle sei giornate successive il cammino è stato decisament­e sottotono. Solo 7 punti, tutti in casa, con due vittorie per 1-0 (Bari ed Entella) e un pareggio, e tre sconfitte (una in casa, due fuori). Solo cinque i gol all’attivo: tre del Pazzo, che bene o male il suo dovere l’ha sempre fatto, più quelli di Luppi e Pisano. Ma soprattutt­o, ben 12 i gol incassati, dopo i 10 della prima fase. E gli avversari in classifica sono lì, a premere: seconda a -2, terza a -4. Niente di eclatante, per carità: il solo Frosinone lancia qualche avviso di consistenz­a. Però guai a rilassarsi.

LA VOLATA Non riesci a uscire dal tunnel? E allora arredalo. Pecchia ragiona così, capisce le difficoltà del momento, è confortato dai dati statistici, si aspettereb­be qualche applauso in più dal Bentegodi e ha grande fiducia nel gruppo. Ci sono due partite per girare da campione d’inverno, contro Carpi in trasferta e Cesena in casa. Un Verona con la mente libera, come nelle prime 13 giornate, non avrebbe avuto problemi. Questo ce la deve mettere tutta, ma proprio tutta.

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LAPRESSE Fabio Pecchia, 43 anni, alla prima stagione sulla panchina del Verona, dopo il triennio da vice di Benitez

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