Inzaghi, la prima gioia con un assist al fratello «Il vero fenomeno è lui»
Venezia primo al giro di boa, Superpippo ancora prudente «E’ un campionato di alto livello: per la B temo il Pordenone»
Venezia l’ha vista solo il giorno della presentazione. Era l’8 giugno. Da quel momento nessun giro in città, nessuna passeggiata. Pippo Inzaghi non si muove da Mestre: «Abito a 600 metri dal campo di allenamento. Così non perdo tempo». In attesa di gustarsi Piazza San Marco, Inzaghi si gode il primato in classifica che, alla fine del girone d’andata, significa titolo d’inverno: «Se me l’avessero detto a luglio non ci avrei creduto. Il Venezia è neopromosso, in estate abbiamo cambiato 17 giocatori su 25, siamo ancora in costruzione. Ma ho la fortuna di avere un bel gruppo, i ragazzi sono eccezionali e la società mi consente di lavorare bene » . Nessuno pensi che adesso Pippo si rilasserà un po’. Già per carattere lui vive perennemente in una sana tensione sportiva e poi il girone è talmente equilibrato che non si può concedere nulla agli avversari: «Ci sono sette o otto squadre che possono puntare alla promozione. Non c’è nessuna partita semplice. E la cosa che mi ha sorpreso della Lega Pro è la buonissima preparazione tattica e fisica».
LIMITARE GLI ERRORI Un punto di vantaggio sul Pordenone, tre sulla Reggiana, sei su Parma e Padova. Il cammino è ancora lungo, ma in Laguna si respira grande entusiasmo (e ieri il club ha presentato una web app gratuita per i tifosi): «Noi non ci siamo mai nascosti - spiega Inzaghi - il Venezia è considerato favorito, ma abbiamo grandi avversari. Per storia, tifo e qualità della rosa le principali avversarie sono Reggiana, Padova e Parma. Ma la squadra più difficile da affrontare e più pericolosa è il Pordenone che da tempo sta portando avanti un progetto». Gli ultimi minuti della sfida ca- salinga con la Maceratese hanno impedito al Venezia la minifuga: «Dovevamo essere più svegli sull’azione del 3-3. Poi Geijo aveva anche realizzato il 4-3, ma il suo gol è stato annullato. Io mi sono un po’ arrabbiato con l’arbitro, ma so bene che il compito dei direttori di gara è difficile. Non voglio che un fischio sbagliato diventi un alibi, sono convinto che alla fine vincerà il più forte. Noi dobbiamo giocare con serenità cercando di eliminare certi errori. E adesso abbiamo i punti che meritiamo».
FRATELLI FELICI Finora il Venezia ha preso pochi gol (seconda difesa del girone), ma avrebbe dovuto segnarne qualcuno in più: «E’ vero, ma contro la Maceratese abbiamo fatto 20 tiri in porta, prima o poi i gol arriveranno con continuità. Non sono preoccupato, anzi sono decisamente soddisfatto della fase difensiva che coinvolge tutti i giocatori e che è alla base di ogni successo, come dimostra la Juve». Tacopina è un presidente molto presente: «E’ stato con noi fino all’altro giorno, so che è contento della situazione, ci teneva a essere primo dopo il girone d’andata. Voglio ringraziare lui e Perinetti per il supporto». Nella grande villa di San Nicolò, la casa-base della famiglia Inzaghi, sarà un bel Natale: «Io sono molto felice. Sto vivendo un’esperienza bellissima. E poi vedo quello che sta combinando Simone alla Lazio: mio fratello è un fenomeno». Chissà se lui un giro al Colosseo l’ha fatto.