Caduta in allenamento: la Holmlund in coma a Bolzano
Un salto riuscito male, il volto che sbatte pesantemente e violentemente sul ghiaccio vivo, il buio. La svedese Anna Holmlund, una delle più forti atlete mondiali dello ski cross, è in coma indotto all’ospedale di Bolzano, dove è stata operata lunedì notte per un’emorragia cerebrale provocata da una caduta in allenamento a San Candido sulla pista dei Baranci, dove in questi giorni (da ieri e fino a domani) è in programma un appun- tamento di Coppa del Mondo di sci freestyle.
L’INCIDENTE La caduta della Holmlund è stata definita «terribile» dai testimoni, la donna ha perso immediatamente conoscenza e le sue condizioni sono subito apparse gravi, tanto che è stato immediatamente attivato l’elisoccorso per il trasporto verso il più attrezzato ospedale di Bolzano. In un comunicato emesso dopo l’intervento chirurgico, la federsci svedese ha sottolineato come «non sia possibile parlare dei futuri sviluppi, poiché la situazione ancora non è stabile». Un po’ più rassicuranti le dichiarazioni di Joar Bartelson, direttore della sezione sky cross della Federazione internazionale, che ha confermato le condizioni preoccupanti di Anna e il coma farmacologico indotto, ma al tempo stesso ha voluto ricordare che «le sue funzioni vitali sono rimaste stabili durante la notte e questo è un segnale positivo. E’ stata sedata per permettere al suo corpo di recuperare dall’operazione».
LA CARRIERA Lo ski cross, disciplina che prevede una gara tra quattro sciatori lungo un serpentone di ghiaccio con curve, salti e dossi, è diventato disciplina olimpica nel 2010 e subito la svedese si è mezssa in mostra come una delle interpreti più complete e vincenti, come dimostrano i bronzi ottenuti all’Olimpiade di Sochi di due anni fa e ai Mondiali 2011 di Deer Valley, nonché le due Coppe del Mondo conquistate nelle ultime due stagioni. E anche in questa annata la Holmlund si stava confermando ad altissimi livelli, con il secondo posto in classifica generale alle spalle della canadese Michelle Thompson.