La Gazzetta dello Sport

POTENZA A GIRO COSI’ INSIGNE DISEGNA LA SUA PERLA

IL GOL DI LORENZO ALLA FIORENTINA CONIUGA PRECISIONE E FORZA: È IL MIGLIOR GESTO TECNICO DELLA GIORNATA. SUL PODIO LA FORZA DI QUAISON E IL MOVIMENTO DI ICARDI

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La Grande Bellezza funziona al cinema, questo è sicuro. Non sempre nel calcio. Prendete Lorenzino Insigne e il suo gol: una prodezza meraviglio­sa che però «perde» qualcosa perché alla fine il risultato è 3-3 e il suo Napoli ha pure rischiato di perderla, e ha finito per contare di più il rigore segnato da Manolo Gabbiadini all’ultimo minuto. Il sempreverd­e adagio secondo il quale i gol sono tutti uguali, insomma, vale anche questa volta. Ma qui si parla dei migliori gesti tecnici della giornata - anomala, perché si sono giocate due partite in meno, rinviate per la Supercoppa italiana -, e dunque la grande bellezza conta eccome. Il destro a giro di Lorenzinho a Firenze conquista così la perla della giornata.

LA PARABOLA La rete da applausi del numero 24 del Napoli aggiunge qualcosa al classico del genere: di solito, la soluzione dell’accentrame­nto da sini4 stra con destro a giro verso il secondo palo è un concentrat­o di tecnica e precisione, quasi di dolcezza. Insigne ha dovuto aggiungere un ingredient­e, la potenza, perché ha cercato e trovato la spettacola­re parabola 2 dalla distanza. La bravura è stata quindi anche nella capacità di non perdere il controllo della traiettori­a. La concorrenz­a più agguerrita a Insigne nella giornata di perle è stata interna, nel senso che è arrivata nella stessa gara: il secondo miglior gesto tecnico sarebbe (condiziona­le d’obbligo, per regolament­e se ne può scegliere soltanto uno a partita) il secondo gol di Federico Bernardesc­hi - ma mica male anche il suo assist per Zarate - cioè quel sinistro in diagonale dalla distanza dopo una poderosa percussion­e a tagliare il campo. C’è però una piccola sostanzial­e differenza: il fantasista viola è stato «favorito» da una protezione non impec- cabile della porta da parte di Reina. Sul tiro di Insigne, invece, Tatarusanu non ha colpe perché non aveva chance di intervenir­e: pallone che si abbassa all’improvviso, misura del tiro calcolata apposta per scavalcare il portiere e infilarsi all’incrocio. D’altra parte quel tipo di gol appartiene al bagaglio tecnico di Lorenzino.

IL PODIO Due indizi non fanno ancora una prova: secondo la assodata teoria giallistic­a di Agatha Christie, ne servono almeno tre. Robin Quaison, tuttavia, per la seconda giornata consecutiv­a si ritrova sul «luogo del delitto». Contro il Genoa, domenica sera, slalom e colpo alle spalle di Perin per il momentaneo 1-1. Contro il Pescara, mercoledì sera, slalom e colpo alle spalle di Bizzarri. E anche lui, come Insigne, ha aggiunto al cocktail vincente la potenza: spaventosa, nella conclusion­e di destro da dentro l’area e dritta all’incrocio. Secondo posto per lo svedese in rosanero. Al terzo c’è Mauro Icardi, che si serve del manuale del perfetto attaccante per rifilare il 2-0 alla Lazio: taglio davanti al difensore per andare in anticipo sul primo palo e deviare di testa verso il secondo. L’argentino dell’Inter aggancia Meggiorini risale al secondo posto nella classifica generale, comandata dal milanista Locatelli, l’unico in 18 giornate ad aver preso due perle.

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