Attacco Real con la solita R2 ma il Napoli con le ali può ribaltare tutto
Non esiste la squadra invincibile. Non lo è neppure il Real campione d’Europa in carica, con il suo enorme carico di storia, trofei, campioni. Negli ultimi otto incroci con squadre italiane – in sfide di Champions a eliminazione diretta, gironi esclusi – il Madrid è uscito di scena per sette volte. E se l’impresa l’ha fatta anche il Torino nelle semifinali di Coppa Uefa 1992, archeologia ormai, non si vede perché non possa crederci il Napoli. Qui di seguito entriamo nei dettagli della partita di stasera al Bernabeu. Quattro flash, due per parte: dove il Re- al può incrinare l’organizzazione «sarriana»; dove il Napoli può infilarsi e smascherare le fragilità tattiche della squadra di Zidane. 1) La zampata di Ramos Sergio Ramos formalmente difensore. Sulle palle inattive a favore sale si trasforma in centravanti aggiunto. È alto, non altissimo – un metro e 83 nel calcio di oggi non sono granché –, e però è maestro nel colpo di testa e nella deviazione sotto misura in attacco. Quest’anno ha già segnato 8 gol, nessuno in Champions. Per visualizzare, si ripensi alla sua rete nella finale di Champions 2016 a San Siro: calcio piazzato di Kroos dalla trequarti sinistra, spizzata di Bale e zampata del «capitán blanco» ad anticipare Oblak. Questo momento di gioco potrebbe creare molti problemi a Sarri, su corner e punizioni a sfavore il Napoli difende a zona, con «non marcature» sugli uomini. Ramos è bravo a sfruttare i vuoti d’aria tra una zolla (zona) e l’altra e a punire il collega difensore che guarda la palla e non l’avversario.
2) La profondità di CR7
Oggi il Real è zoppo. Manca Gareth Bale, fermo per l’infortunio ai tendini di una caviglia, guaio che gli ha compromesso mezza stagione. Massimo rispetto per Lucas Vazquez, il sostituto, però il gallese è di altro livello e in questo senso la missione del Napoli è semplificata. Resta Cristiano Ronaldo, fin qui semi-silente in Champions: appena due gol nelle sei gare del girone e però quattro assist. CR7 è annunciato in partenza sulla fascia sinistra, ma ama scambiarsi i ruoli coi due compagni d’attacco: a volte lo trovi al centro, altre a destra. Non sarà questione di duelli individuali. Ronaldo lo tagli fuori con movimenti di squadra, gli va negata profondità. Mai concedergli il campo aperto, la possibilità di lanciarsi in gioco. Servirà la tempistica perfetta sulla difesa a palla scoperta e a palla coperta. Nel primo caso, in via generale i difensori scappano all’indietro, fin quasi al limite dell’area. Nel secondo, quando il portatore avversario è pressato, si sale in avanti. Il Real potrebbe attrarre