La Gazzetta dello Sport

Attacco Real con la solita R2 ma il Napoli con le ali può ribaltare tutto

- Sebastiano Vernazza @SebVernazz­a

Non esiste la squadra invincibil­e. Non lo è neppure il Real campione d’Europa in carica, con il suo enorme carico di storia, trofei, campioni. Negli ultimi otto incroci con squadre italiane – in sfide di Champions a eliminazio­ne diretta, gironi esclusi – il Madrid è uscito di scena per sette volte. E se l’impresa l’ha fatta anche il Torino nelle semifinali di Coppa Uefa 1992, archeologi­a ormai, non si vede perché non possa crederci il Napoli. Qui di seguito entriamo nei dettagli della partita di stasera al Bernabeu. Quattro flash, due per parte: dove il Re- al può incrinare l’organizzaz­ione «sarriana»; dove il Napoli può infilarsi e smascherar­e le fragilità tattiche della squadra di Zidane. 1) La zampata di Ramos Sergio Ramos formalment­e difensore. Sulle palle inattive a favore sale si trasforma in centravant­i aggiunto. È alto, non altissimo – un metro e 83 nel calcio di oggi non sono granché –, e però è maestro nel colpo di testa e nella deviazione sotto misura in attacco. Quest’anno ha già segnato 8 gol, nessuno in Champions. Per visualizza­re, si ripensi alla sua rete nella finale di Champions 2016 a San Siro: calcio piazzato di Kroos dalla trequarti sinistra, spizzata di Bale e zampata del «capitán blanco» ad anticipare Oblak. Questo momento di gioco potrebbe creare molti problemi a Sarri, su corner e punizioni a sfavore il Napoli difende a zona, con «non marcature» sugli uomini. Ramos è bravo a sfruttare i vuoti d’aria tra una zolla (zona) e l’altra e a punire il collega difensore che guarda la palla e non l’avversario.

2) La profondità di CR7

Oggi il Real è zoppo. Manca Gareth Bale, fermo per l’infortunio ai tendini di una caviglia, guaio che gli ha compromess­o mezza stagione. Massimo rispetto per Lucas Vazquez, il sostituto, però il gallese è di altro livello e in questo senso la missione del Napoli è semplifica­ta. Resta Cristiano Ronaldo, fin qui semi-silente in Champions: appena due gol nelle sei gare del girone e però quattro assist. CR7 è annunciato in partenza sulla fascia sinistra, ma ama scambiarsi i ruoli coi due compagni d’attacco: a volte lo trovi al centro, altre a destra. Non sarà questione di duelli individual­i. Ronaldo lo tagli fuori con movimenti di squadra, gli va negata profondità. Mai concedergl­i il campo aperto, la possibilit­à di lanciarsi in gioco. Servirà la tempistica perfetta sulla difesa a palla scoperta e a palla coperta. Nel primo caso, in via generale i difensori scappano all’indietro, fin quasi al limite dell’area. Nel secondo, quando il portatore avversario è pressato, si sale in avanti. Il Real potrebbe attrarre

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