La Gazzetta dello Sport

Francini «Ancora oggi mi ringrazian­o per quel gol...»

1Il difensore segnò al ritorno la rete della speranza: «Sarri può vendicarci»

- Gianluca Monti NAPOLI

Giovanni Francini aspetta Real MadridNapo­li da trent’anni. «Non vedo l’ora, incrocerò di nuovo Butragueno. Se non ci fosse stato lui, chissà come sarebbe finita». Porte chiuse al Bernabeu e 2-0 per gli spagnoli, 83.827 spettatori a Fuorigrott­a ed una illusione durata 44’. Il gol della speranza segnato appunto da Francini e, fino al pari del Buitre, l’illusione che il Napoli di Maradona potesse ribaltare il risultato del Bernabeu e superare il primo turno della Coppa dei Campioni 1987.

Francini, cosa le viene in mente ripensando a quella sfida?

«Innanzitut­to, che è rimasta nel cuore a tantissima gente. Quando cammino per Napoli mi fermano e mi ringrazian­o ancora per quel gol, sembra che lo abbia segnato ieri. Mi trovavo davanti perché c’era un calcio d’angolo: schiacciai il pallone di testa, Buyo parò ma feci in tempo ad anticiparl­o sulla respinta. L’ho messa in rete di destro, io che usavo quel piede solo per scendere le scale. Però che primo tempo che giocammo: il più bello di sempre, sembravamo il Napoli di Sarri».

Dunque il Napoli attuale sembra piacerle molto. Gli azzurri di oggi possono davvero vendicare quell’eliminazio­ne?

«Lo spero, anzi ci credo. Sarri ha dato alla squadra un’identità di gioco precisa e negli spazi Mertens e compagni si esaltano. Io al Bernabeu ci ho giocato, è un campo molto largo e lì il Napoli può davvero mettere in difficoltà il Real. Se fossi in Zidane sarei preoccupat­o, anche se il Madrid annovera tra le sue fila giocatori sensaziona­li».

C’è più differenza adesso tra Real e Napoli o ce n’era di più allora?

«Direi che siamo lì, anche all’epoca loro avevano tanti campioni ma noi avevamo Diego e un ottima organizzaz­ione. Quello che fece la differenza e che può rappresent­are anche adesso un rischio per il Napoli è l’abitudine del Real a giocare certe partite. L’esperienza a certi livelli conta molto, però tra gli azzurri c’è gente di personalit­à e comunque sfide del genere fanno crescere tanto ed in fretta. Andrò controcorr­ente ma è stato un buon sorteggio perché anche in caso di eliminazio­ne per il Napoli questa sfida sarà motivo di crescita».

Da Butragueno a Cristiano Ronaldo, il sette resta il numero più pericoloso sulla ruota di Madrid?

«Direi di sì. Paragoni a parte da terzino ne ho marcati di attaccanti così, bravi sia in area che quando partono dalla fascia. Non bisognerà far prendere velocità a Ronaldo, Hysaj ha il passo per contenerlo ma servirà anche la copertura alle sue spalle di Koulibaly. Il terzino del Napoli è cresciuto molto in fase difensiva anche se ha ancora qualche amnesia. Con Ronaldo non puoi permettert­i di sbagliare e comunque anche Callejon sarà un brutto cliente per Marcelo».

Cosa fa la differenza in partite del genere?

«I dettagli, ma anche gli episodi. Se Giordano avesse segnato a Madrid magari saremmo passati noi. Fortuna che adesso, trent’anni dopo, c’è chi può vendicarci».

L’ESPERIENZA CONTA, MA IN AZZURRO C’È GENTE DI PERSONALIT­À SUL CONFRONTO TRA BIG IL NAPOLI SI AVVICINA

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L’ex terzino azzurro Giovanni Francini, 53 anni, scuola Toro

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