Il mal di gol blocca la Lazio, Inzaghi ha pronta la cura
Con Chievo e Milan 51 tiri verso la porta avversaria e una sola rete, su rigore Per Marchetti stop di 10 giorni
Cinquantuno conclusioni verso la porta avversaria e un solo gol, per giunta su rigore. Sono i numeri, impietosi, delle ultime due partite interne giocate dalla Lazio. Tanto rumore per nulla, verrebbe da dire. Ma, vista dall’ottica di Simone Inzaghi, c’è poco da scherzare. Perché le amnesie sottoporta dei suoi giocatori hanno già fatto scivolare in classifica la sua squadra e rischiano di condizionarne pesantemente il cammino. Già, i punti in classifica sarebbero cinque in più se nei match con Chievo e Milan (gli ultimi due giocati all’Olimpico) la Lazio avesse sfruttato solo qualcuna delle tante occasioni da gol create (28 tiri contro il Chievo, 23 col Milan). Con gli scaligeri, al 90’, è arrivato il gol-beffa di Inglese che ha addirittura privato i biancocelesti pure del pareggio. Col Milan, invece, il gol di Suso a 5’ dalla fine ha fatto sfumare una vittoria che la squadra romana avrebbe potuto tranquillamente mettere in cassaforte se fosse stata più precisa nelle finalizzazioni.
SOLO IMMOBILE Il problema, per Inzaghi, è che se non segna il cannoniere Immobile la squadra difficilmente può con- tare su valide alternative. Per mettere a segno i 42 gol finora realizzati in campionato in 24 partite i biancocelesti hanno dovuto tirare verso le porte avversarie ben 381 volte. Tanti i biancocelesti andati in gol (addirittura 14), ma segnando ciascuno poco. Soprattutto mancano le reti di attaccanti diversi da Immobile, a parte Keita, che ne ha fatte 6, non poche, ma neppure tantissime. Anderson è fermo a quota 2, Djordjevic (l’alter-ego di Immobile) è ancora a secco in campionato. La società ha tentato invano di prendere un’ altra punta nel mercato di gennaio, non l’ha fatto perché ha subordinato l’arrivo di un nuovo giocatore alla partenza di Djordjevic. Ma la scelta rischia di pesare sulle ambizioni della squadra di Inzaghi. Il tecnico, nel frattempo, cercherà di correre ai ripari, «insegnando» ai suoi come si fa gol. Lui che è del mestiere...
MARCHETTI K.O. L’allenatore può tra l’altro tirare un sospiro di sollievo anche in merito alle condizioni di Federico Marchetti. Il portiere, bloccatosi durante il riscaldamento della partita col Milan, è stato visitato ieri dal responsabile sa- nitario del club Fabio Rodia. Il responso è meno grave del previsto. La distorsione al ginocchio rimediata da Marchetti ha interessato il menisco, ma in maniera molto marginale. Il recupero potrà quindi avvenire attraverso una terapia conservativa, senza ricorrere ad un intervento. Marchetti potrebbe tornare in campo nel giro di una decina di giorni e dovrebbe pertanto farcela per il derby di andata di Coppa Italia del 1° marzo.