LE GOMME PIÙ LARGHE? MENO SORPASSI MA DI QUALITÀ
La sensazione è che la F.1 stia facendo una inversionea U: a tre anni dall’ introduzione della motorizzazione ibrida, il 2017 segna un primo, pesante intervento sulle monoposto. Quelle che verranno svelate la prossima settimana avranno un aspetto più aggressivo e in generale la F.1 diventerà più muscolare, difficile da guidare. Merito di una aerodinamica più libera e di quelle gomme, allargate, che la Pirelli ha presentato ieri a Torino. Test e simulazioni dicono che si abbasseranno i tempi sul giro: ma avendo una sezione delle macchine più larghe (così come le gomme) e maggiori «orpelli» aerodinamici andranno più piano in rettifilo, cosa che verrà compensata con un incremento delle prestazioni in curva dovuta alla superiore aderenza garantita dal battistrada allargato e dal maggiore carico aerodinamico. Da qui la maggiore fisicità delle vetture che ha costretto i piloti ad intensificare gli allenamenti. Un obiettivo cercato e voluto dopo che negli ultimi anni, le F.1, stando ai giudizi degli stessi piloti erano diventate troppo alla portata anche dei ragazzini che provenivano dalle serie inferiori e meno divertenti del passato. L’altra faccia della medaglia è che le nuove regole ridurranno lo spazio di frenata, e di conseguenza la possibilità di sorpasso. L’effetto sarà gran premi più noiosi di quanto lo siano ora? Di certo la smania di creare spettacolo negli anni recenti ha moltiplicato i sorpassi artificiali, legati all’introduzione dell’ala mobile posteriore e alle mescole tenerissime che si degradavano in fretta o all’improvviso, con conseguente moltiplicazione dei pit stop, senza per questo rendere le gare più incerte e avvincenti. Torneremo ad avere meno sorpassi, ok, ma saranno di qualità. Perché legati all’abilità del pilota.