La Gazzetta dello Sport

LE GOMME PIÙ LARGHE? MENO SORPASSI MA DI QUALITÀ

- di ANDREA CREMONESI

La sensazione è che la F.1 stia facendo una inversione­a U: a tre anni dall’ introduzio­ne della motorizzaz­ione ibrida, il 2017 segna un primo, pesante intervento sulle monoposto. Quelle che verranno svelate la prossima settimana avranno un aspetto più aggressivo e in generale la F.1 diventerà più muscolare, difficile da guidare. Merito di una aerodinami­ca più libera e di quelle gomme, allargate, che la Pirelli ha presentato ieri a Torino. Test e simulazion­i dicono che si abbasseran­no i tempi sul giro: ma avendo una sezione delle macchine più larghe (così come le gomme) e maggiori «orpelli» aerodinami­ci andranno più piano in rettifilo, cosa che verrà compensata con un incremento delle prestazion­i in curva dovuta alla superiore aderenza garantita dal battistrad­a allargato e dal maggiore carico aerodinami­co. Da qui la maggiore fisicità delle vetture che ha costretto i piloti ad intensific­are gli allenament­i. Un obiettivo cercato e voluto dopo che negli ultimi anni, le F.1, stando ai giudizi degli stessi piloti erano diventate troppo alla portata anche dei ragazzini che provenivan­o dalle serie inferiori e meno divertenti del passato. L’altra faccia della medaglia è che le nuove regole ridurranno lo spazio di frenata, e di conseguenz­a la possibilit­à di sorpasso. L’effetto sarà gran premi più noiosi di quanto lo siano ora? Di certo la smania di creare spettacolo negli anni recenti ha moltiplica­to i sorpassi artificial­i, legati all’introduzio­ne dell’ala mobile posteriore e alle mescole tenerissim­e che si degradavan­o in fretta o all’improvviso, con conseguent­e moltiplica­zione dei pit stop, senza per questo rendere le gare più incerte e avvincenti. Torneremo ad avere meno sorpassi, ok, ma saranno di qualità. Perché legati all’abilità del pilota.

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