Gomme, fattore spettacolo?
Le Pirelli larghe promettono valori più livellati. Boullier: «Non so se Mercedes è davanti»
Quando Eric Boullier, team principal della Mc Laren, contravvenendo al «politicamente corretto» sussurra la sua verità («non sono così sicuro che la Mercedes sia ancora la macchina da battere»), tutti comprendono come la rivoluzione degli pneumatici in F.1 possa davvero aprire — da subito — nuovi orizzonti. Al Museo dell’Auto di Torino, la Pirelli inizia il suo terzo triennio nella F.1, presentando la stagione 2017 Motorsport e Prestige. Definizione, quest’ultima, che comprende vetture e marchi esclusivi che hanno come fornitore proprio la Casa italiana.
PIÙ LARGHE Un lavoro lunghissimo, quello che ha permesso di arrivare alle gomme del Mondiale che verrà. Frutto di una progettazione iniziata già a metà del 2016 (in un campionato intero vengono prodotti ben 50 mila pneumatici). La loro caratteristica principale è una maggiore larghezza del battistrada (intorno al 25 per cento): si passa da 245 a 305 mm sull’anteriore, e da 325 a 405 sul posteriore. Un dato che permetterà di abbassare mediamente i tempi sul giro fra i 4 ed i 6 secondi, grazie a velocità maggiori in curva, con un’usura minore rispetto al passato. Pirelli, tornata in F.1 nel 2011, festeggia nel 2017 i suoi 110 anni di vita nelle competizioni: quest’anno parteciperà come fornitore a oltre 2.200 gare, in 224 campionati automobilistici e 119 motociclistici. Numeri impressionanti, che fanno inorgoglire Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo e a.d. di Pirelli: «Un’azienda fatta di passione e tecnologia, per la quale la Formula 1 rap- presenta il più sofisticato laboratorio a cielo aperto, frutto di un lavoro di ricerca effettuato in Italia». Per l’esattezza, nel polo industriale di Settimo Torinese, ad alto contenuto tecnologico, dove vengono prodotte (anche) le mescole per le gomme di F.1. Lo sviluppo dei nuovi pneumatici (i cerchi restano del diametro di 13 pollici) è stato possibile grazie alla collaborazione di Ferrari, Mercedes e Red Bull, che hanno allestito e mandato in pista monoposto 2015 modificate e capaci di simulare i livelli di carico aerodinamico che si otterranno con i nuovi regolamenti. Ventiquattro giorni di test, 12 mila chilometri già percorsi. E’ tutto pronto.
NUOVI LIMITI La rivoluzione potrebbe far diminuire il gap esistente fra i top team. Alex Zanardi, fra gli amici di Pirelli saliti sul palco torinese, ha parlato di «ritorno al passato quasi tardivo», mentre Stefano Domenicali, un illustre passato a Maranello e oggi presidente di Lamborghini — che compie 60 anni proprio nel 2017 e monta esclusivamente gomme Pirelli —, ha escluso un ingresso della Casa di Sant’Agata Bolognese in F.1: «È come parlare di Winnie the Pooh e del miele » , ha scherzato. Nonostante « Lamborghini sia in grande crescita, ci stiamo preparando per lanciare il nostro nuovo super Suv, l’Urus. L’obiettivo è raddoppiare le vendite in due anni».
COME RANIERI È l’anno della
«I GP RESTANO UN LABORATORIO DI RICERCA A CIELO APERTO» MARCO TROCHETTI PROVERA VICEPRESIDENTE E A.D. PIRELLI «HO PROVATO LE NUOVE GOMME E SONO UN BEL PASSO AVANTI» NICO ROSBERG CAMPIONE DEL MONDO 2016
svolta, anche dietro il tavolo del comando. La battuta di Paul Hembery, di fronte alla richiesta formale di non riprendere un filmato marchiato Fom trasmesso in sala («non c’è più Bernie, possiamo fare tutto…»), dimostra come la stagione che va ad iniziare rappresenti in tutti i sensi un anno zero per la F.1. Lo stesso Hembery, che ha augurato a Boullier e alla McLaren di «diventare il Leicester della Formula 1, ma quello del 2016 non di quest’anno…», s’è dichiarato ottimista anche sul futuro di Force India e Renault. Ma per vedere davvero qualcosa di concreto, «dovremo aspettare la sera della vigilia del debutto ufficiale a Melbourne. Prima di allora, nei test di Barcellona i team faranno finta di svelare qualcosa». Ricordando poi «quanta tecnologia stia dietro un cambiamento così importante. Adesso sono curioso di vedere il disegno delle vetture». Anche Toto Wolff, in videomessaggio, ha parlato di «stagione che si annuncia più competitiva » , mentre Chris Horner ha definito «affascinante» il nuovo Mondiale.
SIPARIETTO Che impressione: il gigante e il bambino. Una gomma della stagione passata affiancata a una del 2017 hanno accompagnato il saluto da lontano di Maurizio Arrivabene. Che, restando in tema Pirelli, ha giocato sul doppio senso della parola “Cinturato”, mentre sulla scena irrompeva Kimi Raikkonen, abbracciandolo. Buon segno, la rossa sorride. L’ultimo saluto è stato quello di un ex, ma comunque campione del mondo, Nico Rosberg, collegato da Montecarlo in occasione della consegna dei Laureus World Sport Awards. «Le ho provate anch’io, si tratta di un bel passo avanti». Grazie, ma qui comincia un’altra storia.