Piogge in arrivo Ore contate per riparare la diga a rischio
Ore contate in California, dove si lavora instancabilmente per abbassare quanto più possibile il livello dell’acqua della diga di Oroville, per provare a metterla in sicurezza prima del ritorno, annunciato per domani, di nuovi copiosi temporali dopo quelli che hanno fatto scattare l’allarme. Circa 200 mila persone erano state evacuate nei giorni scorsi per i timori di cedimento di quella che è la diga più alta degli Stati Uniti, 250 chilometri a nordest di San Francisco. L’allarme è scattato la scorsa settimana, quando è stata trovata una grande crepa nello scarico principale della diga: il canale è stato chiuso e per la prima volta è stato usato il canale ausiliario, ma anche qui è stata rilevata una crepa. Da due giorni elicotteri stanno gettando sacchi di pietre per tappare o almeno chiudere quanto più possibile la falla. L’obiettivo è di arrivare alle precipitazioni di giovedì con l’acqua del lago a quota 262 metri, per diminuire quanto più possibile la pressione sullo sfioratore: a ieri si era scesi sotto quota 270, riuscendo ad abbassare il livello di circa due metri e mezzo al giorno di media. È una corsa contro il tempo, e per questo l’ordine di evacuazione resta in vigore, mentre la Guardia Nazionale ha allertato 23 mila soldati.
MALEDIZIONE Yuba City, uno dei tre centri più importanti della zona evacuata insieme a Butte e Sutter, capitale mondiale della frutta secca con la sede della Sunsweet, è già stata travolta dalle acque quando nel 1995 la rottura degli argini di tutti i fiumi della zona ha causato la morte di 38 persone. È del 2005 invece l’allarme, rimasto inascoltato, sul pericolo della diga di Oroville, legata al fatto che il canale di scolo di emergenza non ha i requisiti di sicurezza (non è uno sfioratore, solo una diga più piccola) per garantire il contenimento dell’acqua in caso di allagamenti. Ma nonostante queste considerazioni non è mai stata fatta una messa in sicurezza di fronte al costo dell’opera.