Il bronzo perfetto della Runggaldier: è rivincita Italia
I due quarti posti, Alexia sul podio nella 15 km come in Coppa: «Il poligono è la mia forza»
Nel festival della panzer tri-d’oro Laura Dahlmeier, sbuca Alexia Runggaldier, la biathleta dal tiro perfetto: da due gare non sbaglia un colpo. Ieri, nella 15 km individuale, ha confezionato la sorpresa azzurra dopo due quarti posti ed un bottino rosa soddisfacente. La medaglia sfuggita alla staffetta mista, a Lisa Vittozzi e Federica Sanfilippo, e mai accarezzata da una Dorothea Wierer poco precisa sulla neve austriaca di Hochfilzen, è invece nelle mani di questa gardenese che vive a Caldaro. Un bronzo ricamando sulla neve dopo averlo pensato all’uncinetto, una delle sue passioni da venticinquenne che non si nasconde nel coltivare un hobby da nonna. E’ un bronzo che brilla di bellezza an- tica, dietro la ceca Gabriela Koukalova, l’unica che ha battuto la germanica in occasione della sprint dei nostri rimpianti.
CHE SERIE Impeccabile nelle 4 serie al poligono, guerriera nell’ultimo giro quando bisognava fare i conti con la stanchezza, niente ieri poteva frenare l’azzurra, ispirata e lanciata nella specialità dal 3° posto in Coppa del Mondo ad Anterselva il 19 gennaio, quando sul podio salì con la Dahlmeier e la francese Chevalier. Presagio di questo gemma mondiale, ha aperto una prospettiva lungimirante nella testa di Alexia, le ha accresciuto la consapevolezza, le ha dato gli spunti e i punti di riferimento su come si gareggia per raccogliere: impresa difficilissima ai Mondiali, dove un 4° posto non serve. «Il podio in Coppa mi ha dato soprattutto fiducia, mi ha BRONZO NELLA 15 KM INS. fatto capire che avrei potuto emergere davvero». E questa medaglia le fa maturare anche il podio finale nella Coppa di specialità. Ora Alexia vorrebbe solo completare l’opera con la medaglia di gruppo. Ora Alexia è la terza azzurra sul podio iridato dopo Karin Oberhofer e la Wierer, argento 2016. Ora Alexia è una non pentita ex discesista che papà indirizzò prima al fondo e poi al biathlon: «Poi mi disse “vuoi sparare?” e gli dissi sì senza pensarci, è davvero emozionante ma non c’è un vero motivo per cui decisi di diventare biathleta, mi piace e basta».