Insigne, quello che urlò a Madrid E adesso il rinnovo è più vicino
La prodezza dell’1-0 gli elogi dal presidente, che ora non vuole rischiare di perderlo
Geniale. Un aggettivo che qualifica meglio il gesto tecnico di Lorenzo Insigne in occasione del gol che ha illuso un’intera città. Geniale, sì, perché giocate del genere rientrano nel repertorio dei campioni o di chi lo potrebbe diventare. L’hanno visto calciare con estrema precisione, i difensori centrali madridisti, non appena il pallone ha sfiorato l’erba. E nulla hanno potuto. Sergio Ramos e Varane hanno accompagnato, con lo sguardo, la palla in rete, mentre Keylor Navas ha abbozzato un mezzo tentativo per rimediare alla sua leggerezza di trovarsi qualche metro fuori dai pali. Un bel vedere quel tiro a giro dell’attaccante della Nazionale. Un gesto ammirato dal pubblico del Bernabeu, abituato da sempre a prelibatezze del genere ed applauditissimo dai 15 mila tifosi napoletani sugli spalti dello stadio di Madrid.
FARE IN FRETTA Insieme a Diawara, Insigne è stato l’unico a non temere la grandezza del Real, a sfidare Carvajal che non gli ha dato tregua. Una nota positiva in una serata che ha ridimensionato l’importanza di alcuni giocatori che, invece, nel nostro campionato riescono persino a fare la differenza: Hamsik, Callejon, Koulibaly, Mertens, tanto per citarne qualcuno. Tutto questo, probabilmente, non è bastato fin qui per garantirgli la fiducia del presidente, che al termine della gara, ha avuto tempo e modo di elogiarne la prestazione, nel bel mezzo dell’attacco frontale a Sarri. I complimenti fanno piacere, certo, ma a Lorenzo Insigne piacerebbe che il presidente gli dimostrasse la stima anche discutendo il nuovo contratto da firmare. Ed è proprio questo l’oggetto del contenzioso che esiste tra le parti. Un qualcosa che si trascina dalla scorsa estate, da quando cioè De Laurentiis rigettò, mala-