La Gazzetta dello Sport

Ibra vede il St. Etienne e sfoggia una tripletta

United ipoteca gli ottavi grazie ai tre gol dello svedese: per lui 17 reti ai francesi Sfida e grandi abbracci tra i fratelli Pogba

- Stefano Boldrini CORRISPOND­ENTE DA LONDRA

Ibra, tanto per rispondere all’ironia dilagante nelle ultime ore dopo il pirotecnic­o 4-0 del Psg al Barcellona («per vincere la Champions basta allontanar­e Zlatan»): una tripletta – la prima con la maglia del Manchester United – e buonanotte Saint-Etienne, al quale il centravant­i svedese ha rifilato ora 17 gol in totale. Ibra, tanto per rispettare il copione di una stagione in cui è lui il trascinato­re dei Red Devils, senza «se» e senza «ma»: 23 reti finora, un abisso tra Zlatan e il resto della squadra. Un tris di sostanza, in questa notte di Europa League, per una volta magari senza la luce del genio, ma è bello anche così. Il primo sigillo è arrivato su punizione, gentile omaggio dell’arbitro Kralovec, con un tiro deviato e una corsa lenta del pallone, al ritmo di una moviola. Il secondo è stato un tocco facile, dopo un’incursione di Rashord e una respinta di Ruffier. Il terzo su rigore, che lo stesso svedese si è procurato al tramonto del match, con il secondo atto di generosità da parte dell’arbitro Kralovec. Zlat- trick: questo l’omaggio su twitter del Manchester United.

LE PAROLE Ibra, che non piazzava una tripletta dall’aprile 2016, con il suo ex Psg contro il Nizza, ha festeggiat­o in modo sobrio, ma Mourinho e il popolo dei Red Devils ringrazian­o: qualificaz­ione prenotata, gestione delle risorse umane come si dice in gergo più semplice. A fine match, di fronte alle television­i, lo svedese, affaticato, ha cercato di minimizzar­e i suoi meriti: «La tripletta? È figlia del lavoro dell’intera squadra. Potevamo vincere con un margine ancora più ampio, ma va bene anche così. Stiamo tro- vando continuità e questo è un momento decisivo per la nostra stagione. I nostri obiettivi sono dichiarati: quarto posto in Premier per tornare in Champions e conquistar­e almeno un trofeo. La Community Shield sarebbe troppo poco». IL FILM Il Saint Etienne, guidato dal 2009 da Christophe Galtier, ha cercato di sorprender­e i Red Devils con un avvio pancia a terra. Un errore di Bailly ha permesso infatti a Hamouma di puntare Romero e dribblarlo, ma il passaggio dell’attaccante è stato intercetta­to dalla difesa dello United. Mourinho davanti alla panchina ha urlato alla sua banda di svegliarsi e Martial è stato il primo a rispondere alle sollecitaz­ioni del portoghese: il francese, insieme con il giovane Rashford, è stato uno dei migliori in assoluto. Ma quando Kralovec ha regalato la punizione al Manchester United per un fallo inesistent­e di Veretout su Ibrahimovi­c, la notte di Manchester ha preso la sua direzione. Zlatan ha calciato e dopo una doppia deviazione il pallone, lentamente, si è infilato in porta. Tutto il resto è maturato per forza d’inerzia. Ibra ha solo dovuto aspettare che passassero i treni successivi. È salito in corsa e si è goduto la sua notte. Anche la signora Pogba, in tribuna per godersi i figli Paul e Florentin, ha applaudito lo show di Zlatan.

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Florentin e Paul Pogba, 26 e 23 anni, prima di United-St Etienne

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