La Gazzetta dello Sport

E da Sousa coccole e stimoli: «Può migliorare»

1Il talento viola: «Sì, forse è il mio gol più bello». Il tecnico: «Deve aumentare la continuità e sarà ancora più incisivo»

- INVIATO A MÖNCHENGLA­DBACH a.e.

Federico ci pensa un po’, e però poi lo dice: «Ma sì, può essere il gol più bello della mia carriera » . Bello e pensato, esattament­e così: «La palla sopra la barriera non sarebbe mai riuscita a passare, perché eravamo vicini e soprattutt­o perché loro erano molto alti. Invece lì dove l’ho messa, sì: poteva passare. Perciò mi sono detto: “La metto di qua”. È andata bene, per fortuna». Baggio non le calciava così, ma non è per questo che Bernardesc­hi scappa da paralleli molto prematuri: «C’è tanta, tanta strada da fare: lui è stato uno dei calciatori italiani più forti di tutti i tempi. Io penso solo a lavorare e non penso a paragoni». Semmai alle parole a fine partita di Sousa. Sicurament­e meno dolci di quelle di Borja Valero: «Che gran gol... Abbiamo bisogno di giovani che ci diano la spinta e la qualità per fa- re la differenza». Ma forse meno sferzanti di quella sostituzio­ne decisa dal tecnico sul più bello. Ma i due, alla fine, sono usciti dal campo abbracciat­i: «Mi ha un po’ ripreso per quelle due palle perse e aveva ragione. Ma ci siamo anche congratula­ti a vicenda, perché sapevamo di aver fatto qualcosa di importante visto che vincere in questo stadio contro questa squadra non era facile. E pensavamo già al ritorno».

SCELTA Quello che aveva già spiegato a Bernardesc­hi, Sousa l’ha ribadito poco dopo: «Togliere Federico è stata una scelta: lui sta crescendo, ma gli manca ancora continuità nel- l’intensità nelle due fasi di gioco e quando la avrà sarà ancora più forte e incisivo. Gli manca di giocare meglio spalle alla porta: così ha perso diversi palloni, e questo non ci ha permesso di mantenere il controllo del gioco». Che sarà fondamenta­le nella partita di ritorno, giovedì prossimo: «Dobbiamo migliorare in diversi aspetti: loro hanno avuto grande efficacia nella circolazio­ne della palla e soprattutt­o all’inizio abbiamo fatto fatica. E poi dietro a volte non abbiamo preso le decisioni migliori: giocavamo in verticale e loro trovavano troppi spazi».

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GETTY Paulo Sousa, 46 anni, allenatore della Fiorentina

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