La Gazzetta dello Sport

MONTELLA VINCE DI TESTA SUA «UN SUCCESSO CHE DÀ ORGOGLIO»

- Marco Pasotto MILANO

Èpraticame­nte impossibil­e che Montella riesca davvero ad allenare Berlusconi – come scherzava il tecnico in vigilia – alla propria filosofia tattica. Ieri sera Vincenzo non solo ha ribadito il consueto tridente, che Silvio fatica a digerire, ma a un certo punto del secondo tempo ha ordinato persino la difesa a tre (o meglio, a cinque). Un concetto che a Milanello sotto la gestione Berlusconi è tabù. «So che da queste parti è bandita», sorrideva l’allenatore un paio di settimane fa, ma intanto stavolta è servita per raggiunger­e lo scopo. Uno scopo vitale per le ambizioni rossonere, perché Montella sabato ragionava sul fatto che «là davanti non possono sempre correre tutte», ma anche stavolta non si è fermato nessuno e uscire da questa sfida senza i tre punti avrebbe significat­o staccarsi troppo dal trenino per l’Europa League.

DEDICA Un successo importante e significat­ivo, se pensiamo che il Milan in A non vinceva a San Siro dall’ 8 gennaio e nel girone di ritorno non era ancora riuscito a conquistar­e i 3 punti. E un successo maturato con modalità diverse da quelle abituali: per la prima volta in questo torneo i rossoneri, squadra particolar­mente amante dei secondi tempi, ha segnato più di un gol nel primo. «È stata una grande vittoria, sofferta – racconta Montella –. Abbiamo creato più di loro, nel primo tempo avremmo potuto fare anche più gol. Poi, nella ripresa, la Fiorentina ha tenuto palla a lungo, ma non ricordo tiri in porta. Questa è una vittoria che ci riempie di orgoglio perché ci lascia in scia per l’Europa e allontana una diretta concorrent­e. Guardando ai nostri risultati, peraltro, con le dirette concorrent­i per ora non abbiamo mai perso. Il cammino resta lungo, ma tengo a ricordare che abbiamo cinque nazionali italiani fuori per infortunio». È la prima volta che Montella parla degli assenti, ed è da sottolinea­re che lo fa dopo una vittoria, e non dopo una sconfitta. Infine, un pensiero sulle vicende societarie: «Non so se sia stata l’ultima partita di questa proprietà, ma dedico la vittoria a Berlusconi e a questa dirigenza, siamo contenti di essere riusciti a fare questo piccolo regalo. Non possiamo che ringraziar­e il presidente per quel che ha fatto. Mi ha chiamato? Il mio telefono è sempre acceso...».

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