MONTELLA VINCE DI TESTA SUA «UN SUCCESSO CHE DÀ ORGOGLIO»
Èpraticamente impossibile che Montella riesca davvero ad allenare Berlusconi – come scherzava il tecnico in vigilia – alla propria filosofia tattica. Ieri sera Vincenzo non solo ha ribadito il consueto tridente, che Silvio fatica a digerire, ma a un certo punto del secondo tempo ha ordinato persino la difesa a tre (o meglio, a cinque). Un concetto che a Milanello sotto la gestione Berlusconi è tabù. «So che da queste parti è bandita», sorrideva l’allenatore un paio di settimane fa, ma intanto stavolta è servita per raggiungere lo scopo. Uno scopo vitale per le ambizioni rossonere, perché Montella sabato ragionava sul fatto che «là davanti non possono sempre correre tutte», ma anche stavolta non si è fermato nessuno e uscire da questa sfida senza i tre punti avrebbe significato staccarsi troppo dal trenino per l’Europa League.
DEDICA Un successo importante e significativo, se pensiamo che il Milan in A non vinceva a San Siro dall’ 8 gennaio e nel girone di ritorno non era ancora riuscito a conquistare i 3 punti. E un successo maturato con modalità diverse da quelle abituali: per la prima volta in questo torneo i rossoneri, squadra particolarmente amante dei secondi tempi, ha segnato più di un gol nel primo. «È stata una grande vittoria, sofferta – racconta Montella –. Abbiamo creato più di loro, nel primo tempo avremmo potuto fare anche più gol. Poi, nella ripresa, la Fiorentina ha tenuto palla a lungo, ma non ricordo tiri in porta. Questa è una vittoria che ci riempie di orgoglio perché ci lascia in scia per l’Europa e allontana una diretta concorrente. Guardando ai nostri risultati, peraltro, con le dirette concorrenti per ora non abbiamo mai perso. Il cammino resta lungo, ma tengo a ricordare che abbiamo cinque nazionali italiani fuori per infortunio». È la prima volta che Montella parla degli assenti, ed è da sottolineare che lo fa dopo una vittoria, e non dopo una sconfitta. Infine, un pensiero sulle vicende societarie: «Non so se sia stata l’ultima partita di questa proprietà, ma dedico la vittoria a Berlusconi e a questa dirigenza, siamo contenti di essere riusciti a fare questo piccolo regalo. Non possiamo che ringraziare il presidente per quel che ha fatto. Mi ha chiamato? Il mio telefono è sempre acceso...».