Altro che Roma Gregoire serve a Di Francesco
1Partito in panchina, il francese decide la gara. E attacca il suo record
Ragazzi del Duemila, popolo del selfie, frequentatori di YouTube: voi sapete sicuramente tutto su Gregoire Defrel, ma probabilmente non siete preparatissimi su Arthur Antunes Coimbra, detto Zico. Sappiate che c’è stato un tempo in cui Zico era più o meno il dio del pallone. Il calcio è politeista, in quel periodo c’era chi adorava Diego Maradona e Michel Platini. Pensate a quello che rappresentano oggi Messi, Cristiano Ronaldo e Neymar, poi moltiplicatelo per dieci che era il loro numero ma anche la giusta proporzione per capire la grandezza di personaggi che ancora adesso, in un mondo e in un calcio diverso, restano icone. Prima che iniziasse lo show di Defrel, ieri Zico ha sfilato sul prato del Friuli, che fu il suo giardino per due indimenticabili stagioni. Vedi Zico sul campo e pensi alle punizioni all’incrocio, all’eleganza delle movenze, alle gambe esili, alle acrobazie, ai dribbling secchi. E alla marcatura di Claudio Gentile, certo.
VICINO AL RECORD Ecco, ieri l’Udinese avrebbe avuto bisogno di un marcatore come Gentile per arginare Defrel. E invece Danilo e compagni gli hanno lasciato tutto il tempo e tutto lo spazio possibile per colpire. Defrel a inizio partita era come Zico: seduto. Il Galinho in tribuna, il francese in panchina. Il brasiliano si era preso gli applausi prima della partita, Gregoire se li è meritati verso la fine quando ha realizzato la doppietta decisiva per il Sassuolo. Un paio di settimane fa la Roma aveva provato ad acquistarlo, ma Carnevali e Di Francesco non lo hanno lasciato andare. C’è ancora bisogno di lui. I due gol di Udine sono importanti per il morale del giocatore e per la classifica del Sassuolo, che non si pone obiettivi fuorché quello di fare più punti possibile. Gregoire ha segnato 7 reti in 21 gare (8 in 22 se non fosse stato cancellato il gol al Pescara), il record personale (9 col Cesena nel 2014-15) è vicino.