Slalom capolavoro in stile Tomba «Tutto perfetto»
L’austriaco domina e diventa il primo a fare doppietta con il gigante da Alberto nel 1996. Male gli azzurri
Ci sono quei giorni in cui un campione entra in un’altra dimensione e a Marcel Hirscher è capitato ieri. Non che ci fossero dubbi sulla grandezza di questo ragazzo di 27 anni che ha vinto le ultime 5 coppe del Mondo di fila. Con il trionfo in slalom, secondo oro di questi Mondiali, terza medaglia con l’argento della combinata, l’austriaco si è preso una serie infinita di rivincite e si è ritagliato un posto nella leggenda.
CAPOLAVORO Nella prima manche si è visto, in sintesi, perché Hirscher è il più grande. Il ragazzo di Annaberg cresciuto con un team personale aveva perso l’oro della combinata nelle ultime sette porte dello slalom, affrontate da perfettino ma senza spingere al massimo. Ieri in quell’ultimo pianetto, dal raccordo del muro al traguardo, ha rifilato mezzo secondo a tutto il resto del mondo. Non che fosse facile, perché la pista dei Mondiali di St. Moritz non era certo tra quelle che esaltano le differenze tecniche, tanto è piatta e senza trappole. Eppure Hirscher ha tirato una riga nella prima manche, preciso, potente, sempre all’attacco. Ha rifilato 43 /100 al secondo, il compagno di squadra Schwarz, in una prova di superiorità certificata dal resto della classifica: i primi 20 erano racchiusi in 1”29. Hirscher ha completato il capolavoro con la seconda discesa, dopo aver visto i giovani compagni di squadra Schwarz e Matt finire dietro, dopo averlo inseguito nella prima. Quando in testa c’era un altro austriaco, Feller, bravo a rimontare dal settimo posto, davanti a un altro signore dello slalom, Felix Neureuther, risalito dal decimo posto al podio. Alla fine il vantaggio è salito a 68/100, una vita su una pista del genere.
RIVINCITA Vale ancora di più, questo oro, perché come era capitato venerdì, quando aveva vinto e Pinturault non era salito sul podio, lo sconfitto è colui che ha fatto soffrire Hirscher nelle ultime due stagioni della specialità. Quel Kristoffersen che ha vinto 11 degli ultimi 18 slalom, che ha battuto Hirscher a casa sua, nell’ultima gara prima dei Mondiali, quattro settimane fa davanti ai 50 mila di Schladming. Kristoffersen, irriconoscibile già nella prima manche con un sesto parziale, a 65/100 da Hirscher, ha chiuso quarto, a 11/100 dal bronzo. Furioso, ha lasciato l’area del traguardo e ha sfogato la sua rabbia nel gabbiotto degli atleti, lanciando lontano le racchette. «Ormai è andata e non posso più cambiare nulla», ha allargato le braccia il norvegese già quarto in gigante.
PERFETTO Un Hirscher raggiante ha ringraziato il pubblico, che lo ha omaggiato con un’ovazione: «E’ uno dei giorni più belli della mia carriera, in una giornata fantastica. E la doppietta con il mio compagno di squadra Feller vale di più (gli altri compagni di squadra Schwarz e Matt sono finiti settimo e ottavo, ndr). Allenarmi con questi giovani che in allenamento mi danno calci nel sedere aiuta, mi tiene sveglio e in forma». E’ il 15° oro in slalom per l’Austria, è la certificazione della grandezza di Hirscher, al secondo oro in slalom dopo quello conquistato sulla Planai (pista all’opposto di quella di ieri) nel 2013. Era dai tempi di Alberto Tomba, nel 1996, che un atleta non faceva la doppietta d’oro slalom-gigante ai Mondiali. «Dopo l’argento in combinata e soprattutto l’oro in gigante per me è stato superfacile affrontare questa gara — esulta Marcel, accompagnato come sempre dal padre Ferdl e dalla fidanzata Laura — si sono appena conclusi i miei Mondiali perfetti».
DELUSIONE Alla festa di Hirscher mancano gli azzurri. Le speranze si sono spente presto. Manfred Moelgg, partito con il numero 1, ha faticato sin dalle prime porte e il distacco di 1”21 dall’austriaco l’ha condannato presto a una posizione di rincalzo, tanto da chiudere 14°. Ha fatto un po’ meglio Gross, nono dopo una rimonta dal 14° posto. Mai entrati in gara Razzoli e Patrick Thaler, 22° e 24°. «Mi spiace — si arrende Moelgg — è da tre settimane che non sbaglio una porta, qui non ho sentito il feeling da subito e quell’errore nella prima manche mi ha tagliato fuori». Gross sa che cosa è mancato: «Bisogna osare di più, quelli davanti hanno una voglia e una cattiveria superiori». Applausi a Hirscher: «E’ il più forte».
«La giornata più bella della carriera, dopo il gigante è stato tutto facile» Su una pista piatta delude il grande rivale Kristoffersen, che se ne va furioso