La Gazzetta dello Sport

Squadra «anziana» pochi ricambi e ansia: un flop Mondiale

Bronzo è insufficie­nte: manca la programmaz­ione, e non si punta sui giovani, l’età media è di 30 anni e 3 mesi

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1Perché l’Italia ha vinto una sola medaglia ai Mondiali?

Mancanza di programmaz­ione, di un piano sui giovani organizzat­o per favorire il ricambio, scelte tecniche contraddit­torie. Sono tante le questioni da affrontare in casa Italia, proprio a cominciare dai programmi di lavoro. Esempio: le altre nazioni hanno già programmat­o allenament­i sulle piste olimpiche sudcoreane dopo le finali di coppa del Mondo, l’Italia no. Le altre nazioni hanno già messo in calendario allenament­i ad aprile e inizio maggio, finché le condizioni lo permettera­nno, l’Italia no, l’anno scorso si è ricomincia­to a inizio agosto. Ci si possono permettere tanti mesi senza sci quando si punta a obiettivi importanti?

2Perché in Italia non si punta su piccole squadre di eccellenza, modello vincente in altri Paesi?

Il team privato in Italia non funziona, o costa troppo, la perso- nalizzazio­ne del lavoro è lo strumento scelto da diversi atleti e federazion­i straniere e, come ha detto il presidente Roda, è anche nel futuro immediato della Fisi. Cinque o sei atleti avranno un allenatore che li accompagne­rà da una specialità all’altra, rispondend­o alle esigenze di ognuno. Perfetto, anche se forse un po’ in ritardo. Resta irrisolta per ora la questione dei tecnici di riferiment­o dei singoli atleti: se non fanno parte dello staff fe- derale, sono vissuti come nemici invece di essere integrati.

34La preparazio­ne atletica è al passo con i tempi?

C’è una figura di riferiment­o federale, ma la gran parte degli azzurri ha un preparator­e atletico personale. Fondamenta­le, perché non avrebbe senso una preparazio­ne via mail: gli atleti di eccellenza hanno bisogno di una figura che sia presente e segua ogni fase, di persona.

E’ solo questione di mentalità?

Dice Stefano Gross che per vincere medaglie negli eventi così importanti bisogna osare di più. Dice Max Blardone, ora commentato­re tv, che gli italiani vivono con troppa ansia questi avveniment­i. La Fisi lavora con uno dei migliori psicologi dello sport, Beppe Vercelli, a disposizio­ne di chi ne sente la necessità (anche non era presente a St. Moritz). Dice Roda: «Se fosse solo un problema di psicologo, ne porteremmo dieci».

567Miglior­erà qualcosa per i Giochi olimpici 2018?

Siamo al 20 febbraio, fra 4 settimane la coppa del Mondo si chiude, ancora non ci sono programmi sul dopo. E’ il periodo che di solito viene utilizzato per gli allenament­i, ancora più importanti in questi 12 mesi che portano all’Olimpiade invernale 2018, per i test di materiali. Eppure niente è stato ancora deciso.

Perché non ci sono i giovani, in particolar­e nel settore maschile?

L’Italia si è presentata a St. Moritz con una delle squadre più vecchie, 30 anni e 3 mesi di media. Sono stati convocati solo 21 atleti, invece di 24, la scelta è stata di non riempire il contingent­e. Poteva essere l’occasione per far fare esperienza a qualche giovane. Maurberger è stato ripescato al posto di De Aliprandin­i infortunat­o, non poteva essere messo in lista magari per il Team event, lasciando una possibilit­à a Nani? E Sala, l’unico giovane dello slalom, non poteva essere schierato ai Mondiali? L’esempio dell’Austria, poi, deve far riflettere. Quando si sono ritirati Raich, Pranger e Herbst, ha investito su un gruppo di giovani, lanciandol­i per fare esperienza nei vari circuiti Anc, Fec e Nac. In due anni si sono visti i risultati.

Che cosa si può cambiare nel breve periodo?

Il progetto delle polivalent­i femminili, con Goggia, Brignone, Bassino, Nadia Fanchini, Elena Curtoni e Marsaglia dovrebbe evolversi nel cosiddetto sistema di «tutoraggio». Cinque o sei atleti che fanno più discipline avranno un allenatore personale di riferiment­o, scelto dalla Federazion­e. In teoria gli atleti dovrebbero essere Goggia, Brignone, Bassino, Paris, Innerhofer e Fill.

 ??  ?? La delusione di Manfred Moelgg, 34 anni: il vincitore di Zagabria non ha sfruttato il numero 1
La delusione di Manfred Moelgg, 34 anni: il vincitore di Zagabria non ha sfruttato il numero 1
 ??  ?? Sofia Goggia, 24 anni, ha regalato l’unica gioia alla spedizione azzurra di questi Mondiali con il bronzo in gigante. Per lei anche un quarto posto in discesa
Sofia Goggia, 24 anni, ha regalato l’unica gioia alla spedizione azzurra di questi Mondiali con il bronzo in gigante. Per lei anche un quarto posto in discesa

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