Tutto un altro Bacca Un «caso» ed è svolta La riprova a San Siro
Punta ha ritrovato la fiducia del mondo milanista. Il tecnico: «Il discusso rigore contro il Sassuolo gli ha cambiato la stagione»
Un centravanti che arriva in doppia cifra è di solito considerato un bravo centravanti e la regola vale anche al Milan. Domenica scorsa Bacca ha segnato il suo decimo gol stagionale, nove in campionato più uno in Coppa Italia, e stavolta l’importanza va oltre i numeri: «A Bacca è cambiata la stagione con il rigore contro il Sassuolo. Gol fortunoso, e tiro da ripetere, ma così ha recuperato energie perché è stato decisivo. Ora deve darci qualcosa in più per l’Europa». Il richiamo europeo dovrebbe averlo stimolato: Carlos ha vinto due edizioni consecutive di Europa League, con doppietta nella finale 2015 e con il gol ai calci di rigore l’anno prima. Bacca ha così definitivamente riconquistato Montella e, almeno a giudicare dall’ultima volta, anche i milanisti. Quelli sistemati domenica scorsa nella curva ospite lo hanno applaudito. E’ successo dopo il gol su rigore, dopo un paio di appoggi che dimostravano la voglia di giocare per la squadra e soprattutto dopo aver segnato di testa, ma in fuorigioco: Carlos aveva già scavalcato i cartelloni della pubblicità per avvicinarsi ai tifosi e far festa insieme. La rete, annullata, non ha cambiato il risultato ma qualcosa nel rapporto tra Bacca e il suo pubblico sì. Pace fatta in attesa della riprova di San Siro: i tifosi avevano fischiato l’attaccante nella penultima uscita casalinga contro la Samp, ma già erano ama- reggiati per lo svantaggio. Bacca uscì impermalosito e per rimediare fu poi «costretto» a pagare una cena a compagni e allenatore. Nelle foto della serata che girano in rete appaiono tutti sereni e sorridenti: altra pace fatta. Lo stadio aveva però fischiato Carlos anche contro la Fiorentina, nonostante la vittoria. A Reggio Emilia la frattura è sembrata risanata in attesa dell’esame con il Chievo.
NUMERI All’andata, ottava giornata di A, Bacca arrivava con uno score rispettabilissimo: sei gol nelle prime sette. A Verona era rimasto inizialmente in panchina per far spazio a Lapadula, che si era sbattuto senza però trovare la porta. In sei minuti di gioco, recupero compreso, Carlos trovò la deviazione di Dainelli e il sigillo del definitivo 3 a 1. Gli bastava metter piede in campo per essere decisivo. Da allora, in realtà, è successo un po’ di meno: Carlos ha segnato su rigore a Torino e Sassuolo e su azione al Cagliari, unico gol «in movimento » delle ultime diciassette giornate di campionato. Un altro dato è invece benaugurante: marzo è il mese di Bacca, che nel 2009 debuttò con il Club Junior nel Torneo d’Apertura segnando una doppietta al Deportivo Pasto. Allora Carlos esultava con corse, capriole e addirittura con le mani alle orecchie per ascoltare meglio la festa: il video è disponibile sul profilo twitter del giocatore. Oggi Bacca è più riflessivo: esulta ringraziando Dio, come impone il suo motto «tutto posso in Colui che mi dà forza» e guarda al bene della famiglia e non al denaro, arrivando a rifiutare milioni dalla Cina. Carlos vuol prima riprendersi il Milan.