Libertà di scelta: l’Italia in tutte le coppe europee I club sorridono
Dall’assemblea di Lega uscirà la decisione se dare priorità all’Eurocup (probabile) o alla Champions
L’Italia è pronta per il gran rientro totale. Dopo il caos di un anno fa, con la diatriba Fiba-Euroleague (tuttora in corso, nel senso che non si è mai arrivati a un accordo tra le parti), il diktat della Fip e la conseguente rinuncia di Reggio Emilia, Sassari e Trento alla licenza triennale di Eurocup (e alla fine anche di Cantù, invitata con una wild card), ora ci sarà il «liberi tutti». La Fip, con una lettera firmata dal presidente Gianni Petrucci, lo ha già comunicato nei giorni scorsi a Patrick Baumann, il gran capo della Fiba che ha creato lo scorso anno la Champions League andata alla fine in competizione con l’Eurocup a suon di carte bollate: viene ricordato che nella prossima stagione non si potrà ripetere la stessa situazione attuale. Quindi, le squadre italiane saranno libere di scegliere a quale competizione partecipare, fatto sempre salvo il diritto sportivo. Un concetto comunicato naturalmente anche alla Lega di Serie A e al suo presidente Egidio Bianchi.
ACCORDO Ma attenzione: il «liberi tutti» non verrà tradotto in un « siete liberi di scegliere quello che volete, se andare in Eurocup o in Champions». Tut- to verrà concordato tra i 16 club. Magari non si otterrà l’unanimità, ma entro il 5 aprile (giorno di assemblea di Lega, le altre saranno lunedì prossimo e il 20 marzo) Bianchi dovrà portare a conoscenza di Baumann e del Ceo di Eurolega, Jordi Bertomeu, la decisione delle società. Tutto verterà sulla priorità che daranno alle due manifestazioni, ricordando sempre che l’Italia in Eurolega ha la sola Milano con contratto decennale. Bisognerà fare una scelta precisa: qual è la seconda coppa europea, l’Eurocup o la Champions? È (molto) probabile che la maggioranza dei club opti per l’Eurocup, anche se i sostenitori della Champions ci sono, a cominciare da Sassari e Avellino che, di base, non disdegnerebbero di parteciparvi anche nel 2017/18.
NIENTE LICENZE Varrà il diritto sportivo, dicevamo. Ed è il punto su cui la Fip continuerà ad essere irremovibile: niente licenze triennali, ma sempre e soltanto l’utilizzo del ranking sportivo. Poniamo che si scelga di dare priorità all’Eurocup: l’Italia il prossimo anno avrà in tale manifestazione due squadre (il numero è già deciso) che saranno le finaliste scudetto. Se dovesse esserci Milano (già in Eurolega) si andrà a scalare, ossia entrerà una delle due semi-
finaliste eliminate, quella con la posizione migliore al termine della stagione regolare. Due posti, in Eurocup, quindi, e tre in Champions sempre attingendo dalla classifica finale. Ci sarebbe anche la Fiba Europe Cup, dietro la Champions, che però quest’anno non ha avuto presenze italiane: per la cronaca, la vincitrice della Coppa Italia di A-2, che si conclude domani, potrà esercitare la richiesta di iscrizione proprio alla Fiba Cup ( nelle ultime due stagioni Verona e Scafati hanno rinunciato a tale facoltà). In definitiva, andremo incontro (salvo sorpresone) a una primavera-estate tranquilla, di tutt’altro tenore rispetto a dodici mesi fa, quando in una turbolenta assemblea di Lega a Fiumicino intervenne pure il presidente del Coni Giovanni Malagò, chiedendo ai club di schierarsi a favore della Fiba e quindi di Baumann (membro Cio) perché in ballo c’era la candidatura olimpica di Roma 2024. Altri tempi...