La Gazzetta dello Sport

Schick IL BELLO DEL GOL «MIA SORELLA TOP MODEL? IO TOP SCORER»

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Se tua sorella è Kristyna Schickova (vedere su Instagram per credere...) e tu calciatore le dai oltre 10mila follower di distacco sui social, significa che sei bravo. Ma bravo sul serio. Patrik Schick fa spallucce, se glielo fai notare. «Lei è una modella famosa, io penso a giocare a calcio. Tutto qui». La sua stellina brilla sempre di più nella galassia Samp, ma prima dei nove gol in Italia, c’era già chi non aveva dubbi sul suo talento. Antonio Cassano da tempo va in giro dicendo che lei è il più forte giocatore che abbia mai visto alla Samp, lo sa? «Devo essere sincero, me lo ha detto di persona (arrossisce,

ndr). I primi giorni di ritiro mi osservava, ma non avevo il co- raggio di parlargli. Insomma, lui è Cassano... Poi dopo qualche mese mi avvicina e mi fa: ‘Lo sai che sei davvero forte?’». Se ne è accorto pure Giampaolo, anche se per convincerl­o... «Lui è l’allenatore, lui decide chi gioca. Io devo solo farmi trovare pronto all’uso». Risposta sin troppo diplomatic­a per un 21enne. Andiamo, chi non vuol partire sempre dall’inizio? «È chiaro che mi piacerebbe partire più spesso dal primo minuto. Però finché entro e segno, come posso dargli torto?». Sei reti partendo dalla panchina, l’ultima al Pescara sabato scorso: c’è un segreto? «Pensare al gol sin da quando ti scaldi prima di entrare. Il resto viene da sé...». Detta così sembra facile. Ha segnato contro Juve e Roma, le due difese migliori della A... «Mi piace salire di livello quando le sfide si fanno più difficili, è la dote che separa un attaccante normale da un grande attaccante. In Italia i difensori sono migliori che in Repubblica Ceca e il calcio è molto più tattico, oltre che più veloce. Non era scontato ambientars­i subito». A proposito di Roma, è vero che ha preferito la Samp ai gialloross­i in estate? «Avevo diverse offerte, ma qui sapevo che sarei potuto crescere meglio che altrove. Ho fatto la scelta giusta». In spogliatoi­o lei ha legato soprattutt­o con Skriniar, Linetty e Bereszynsk­i. Avete creato una bella cricca dell’Est... «Normale ( ride, ndr). Vuoi per la lingua, vuoi per l’età e le abitudini, ci siamo trovati subito. E poi abbiamo dovuto conoscere Genova insieme». Come è per un ragazzo di Praga vivere al mare? «Ti cambia tutto. Praga è una capitale, ti offre opportunit­à che qui non ci sono. Ma quando ti svegli e vedi il mare, beh...». Domanda a bruciapelo: pesto o omàcka, salsa a base di vegetali tipica della Repubblica Ceca? «Sono ceco, devo dire omàcka. Però che buone le lasagne al pesto che ho mangiato ieri..». Sua sorella è a Los Angeles, papà e mamma a Praga: Schick non si sente solo? «No, perché c’è Hana, la mia fidanzata che vive con me a Pieve Ligure. Poi ok, la famiglia un po’ mi manca: Kristyna riesco a vederla solo due-tre volte all’anno. L’ultima è stata a Natale, per fortuna c’è Facebook a mantenerci in contatto». Torniamo al calcio, contro la Roma ha esultato alla Drogba... «Mi è venuto istintivo. Didier è

stato uno dei miei attaccanti preferiti, anche se da piccolo tifavo Manchester United. Prima Beckham, poi Cristiano Ronaldo. Che c’è di meglio?». Le piacerebbe giocare in Premier League un giorno? «Perché no, è il campionato più bello del mondo e soprattutt­o il più equilibrat­o. Chissà, ma io ora alla Samp sto da dio». Il gol alla Juve invece le ha fatto conoscere Nedved... «Non lo avevo mai incontrato prima ed è stato emozionant­e. Mi non ha abbiamofat­to i parlato compliment­i,di calcio». ma Dicono che ai calciatori non piaccia parlare di calcio. «Il campo e lo spogliatoi­o mi bastano ( ride). E alla tv guardo solo i big match». Il derby di sabato rientra nella categoria. Emozionato? «So bene che Genoa-Samp qui è la partita dell’anno. I tifosi non mancano di ricordarce­lo. Però io sono tranquillo e non mi spaventa nemmeno sapere che siamo in trasferta. Ci sarà la nostra curva a spingerci». Non sempre bastano i tifosi: è stato votato talento emergente del campionato ceco, ma non è andato a Euro 2016... «Sono arrivato sino alle preconvoca­zioni, poi il c.t. Vrba ha preferito gente più esperta. Ci sono rimasto un po’ male, ci speravo, anche perché con il Bohemians avevo giocato una stagione eccezional­e. Guardo il lato positivo, mi sono goduto delle belle vacanze». Non prenoti quest’estate! L’aspetta l’Europeo Under 21, dove arriva con uno score impression­ante: 9 partite, 10 gol... «Sì, non vedo l’ora. Mi manca giocare una bella rassegna con la maglia del mio Paese, dopo aver fatto tutta la trafila con le selezioni giovanili». Dica la verità: a Praga è più famoso lei o Kristyna? « Penso io, ma lei è partita quando aveva appena 16 anni e non gioca in Nazionale ( ride,

ndr) ». Niente calcio per Kristyna, ma Patrik poteva fare il modello? Molte ragazze a Genova pensano di sì. «Non ci ho mai provato ( ride). Magari se non avessi sfondato da calciatore, chissà...».

L’ATTACCANTE CECO DELLA SAMP SI CANDIDA PER IL DERBY. «ENTRO E SEGNO, GIAMPAOLO HA SEMPRE RAGIONE. PRAGA MI MANCA, MA QUI MI SVEGLIO E VEDO IL MARE »

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