La Gazzetta dello Sport

ANNO VERITÀ: IN BALLO C’È IL FUTURO A MARANELLO

- Luigi Perna INVIATO A MELBOURNE (AUSTRALIA)

Eva era la prima rossa, Margherita un fiore mai sbocciato e adesso c’è Gina. «Perché Gina?», chiedono sorridendo a Sebastian Vettel. E il tedesco scuote le spalle, rispondend­o in italiano: «Perché Gina va…». Semplice, no? La Ferrari di quest’anno è veloce e affidabile. Chissà che il nome scelto da Seb alla fine non diventi il diminutivo di «Regina», come sognano di chiamarla i tifosi italiani. «È venuto fuori dopo una notte divertente con i ragazzi della squadra in un ristorante di Melbourne», racconta Vettel. E sembra di intraveder­e per un attimo quell’ottimismo che da mesi è tenuto ermeticame­nte chiuso fra le pareti di Maranello, al punto che il team principal Maurizio Arrivabene non si è ancora espresso sulla stagione e i piloti hanno tenuto la bocca cucita perfino nel primo giorno dei test.

PRUDENZA La grande voglia di riscatto di Seb e della Ferrari non si misura a parole. Quelle sono pochissime e improntate alla massima prudenza. Anche ora, alla vigilia del GP d’Australia. Certezze? «Nessuna — risponde il quattro volte iridato —. Niente è garantito. C’è una lunga strada davanti a noi e tanto lavoro da fare. L’anno scorso non è andato come volevamo. Quest’inverno, in fabbrica, ci siamo tutti concentrat­i

per migliorare. La macchina è un grosso passo avanti, ma è presto per giudicare dove siamo rispetto agli avversari. L’inizio è stato buono, nelle prove abbiamo percorso tanti chilometri. La verità, però, si vedrà d’ora in avanti».

BARBUTO Lo schiaffo in faccia dell’ultima stagione, aperta con i proclami di vittoria del presidente Sergio Marchionne e chiusa con zero successi, fa ancora male. Perciò è vietato sbilanciar­si. «Le aspettativ­e ci sono fuori, noi non ne abbiamo. Pensiamo solo ai nostri obiettivi — spiega Vettel, arrivato ieri all’Albert Park con la barba lunga quasi in stile hipster —. La Mercedes è al vertice da tre anni e resta la favorita, anche se sono cambiati i regolament­i. Potrò dire a ottobre se saremo in lotta per il titolo». Eppure, al di là del basso profilo, le aspettativ­e sono alte anche a Maranello, dove c’è un clima di grande fiducia. La SF70H è una Ferrari in forma e lo riconoscon­o per primi i rivali Mercedes e Red Bull. Basta ascoltare Hamilton, per cui è la vera favorita.

QUALIFICA Quello che più ha impression­ato della rossa nei test è stata la capacità di sfruttare al meglio le nuove gomme «extra large» della Pirelli, a cominciare proprio dalle mescole soft e ultrasoft scelte per Melbourne. La power unit 2017 ha fatto un grande passo avanti. E anche l’aerodinami­ca, frutto delle nuove regole per cui ha spinto la Red Bull e che in fon-

do sia la Ferrari sia la Mercedes hanno dovuto subire, è stata un’opportunit­à ben sfruttata dai progettist­i, guidati fino a metà della scorsa stagione da James Allison, oggi compagno di scrivania di Aldo Costa ( altro ex del Cavallino) nel reparto progettazi­one della Mercedes a Brackley. «Abbiamo cercato di migliorare in ogni area — rivela Vettel –. La qualifica è decisiva per la gara e le nostre statistich­e negli ultimi anni sono state negative, ma speriamo di poterle smentire».

CONTRATTI Già, l’ultima pole Ferrari risale al GP di Singapore del 2015. Per Vettel c’è pure da rimettere in ordine i rapporti di forza con Kimi Raikkonen, che nel 2016 lo ha spesso battuto sul giro veloce: «Io e Kimi ci spingeremo a vicenda. Ma conta stare davanti a tutti». Entrambi sono in scadenza di contratto. E se per Raikkonen, che ha compiuto 37 anni, questa potrebbe essere (a meno di altre sorprese) l’ultima stagione della carriera, nel caso di Seb molto del futuro con il Cavallino dipenderà dai risultati. «Non è un problema. La stagione è lunga e avremo tempo per discutere del contratto. In fabbrica tutti pensano già a preparare la vettura per la seconda gara».

STORIA Mai come quest’anno gli sviluppi saranno decisivi. E la Ferrari, che qui ha nuove appendici, dovrà smentire la sua tendenza storica a perdere terreno durante la stagione. La rossa ha vinto tre GP negli ultimi tre anni ( tutti con Vettel nel 2015) e l’ultima volta in cui ha lottato per il titolo è stato 5 anni fa con Alonso, battuto da Vettel (sulla Red Bull) nella gara finale in Brasile. Era ancora la Ferrari di Montezemol­o, Domenicali e Tombazis. Oggi la Ferrari di Marchionne, Arrivabene e Binotto può riscrivere la storia. Il Mondiale manca da 10 anni esatti. Un tempo eterno.

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 ?? EPA E COLOMBO ?? Sebastian Vettel, 29 anni, 4 volte iridato con la Red Bull (2010, 2011, 2012 e 2013). Alla Ferrari dal 2015. Il tedesco durante i test con la SF70-H: in carriera ha vinto 42 GP, tre in rosso 1. 2. 2
EPA E COLOMBO Sebastian Vettel, 29 anni, 4 volte iridato con la Red Bull (2010, 2011, 2012 e 2013). Alla Ferrari dal 2015. Il tedesco durante i test con la SF70-H: in carriera ha vinto 42 GP, tre in rosso 1. 2. 2

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