Ciao Bernie, parte l’era Liberty
Il Mondiale ha cambiato padrone: non c’è più Ecclestone, in pista lo sostituisce Brawn
Venti gare, una in meno di un anno fa a causa dell’assenza del GP di Germania che per la seconda volta in tre anni i tedeschi hanno rinunciato ad organizzare malgrado soltanto pochi mesi fa abbiano festeggiato un proprio connazionale (Nico Rosberg) campione del mondo, la Mercedes abbia sinora dominato e Sebastian Vettel guidi una Ferrari. Dietro la rinuncia la cronica mancanza di fondi ed è proprio riuscire a garantire la sostenibilità finanziaria dei gran premi, soprattutto europei, che non possono, in toto o in parte, contare sui finanziamenti pubblici, uno dei problemi che la nuova proprietà del Mondiale dovrà affrontare.
CESSIONE
Ecco, al di là dei cambiamenti tecnici e sportivi, la vera novità del 2017 è che la F.1 ha cambiato padrone: il fondo di investimento Cvc l’ha venduto alla Liberty Media di John Malone, guru della tv americana via cavo, per 8 miliardi di dollari. Un passaggio di consegne che ha messo fine al regno di Bernie Ecclestone, iniziato nel 1981 con la firma del primo Patto della Concordia. Il vecchio regista del Mondiale è stato costretto a lasciare l’incarico operativo e il suo ruolo dal 23 gennaio è stato spalmato tra tre persone: Chase Carey presidente esecutivo di Formula One Group; Ross Brawn direttore sportivo e Sean Bratches, responsabile delle operazioni commerciali. A loro spetterà studiare il futuro della F.1.
EREDITÀ
Nel frattempo Bernie ha lasciato in eredità un calendario consolidato perché, ad eccezione di Malesia e Singapore in scadenza e con due visioni opposte sul futuro (la prima col cambio di proprietà vuole negoziare un prolungamento, la seconda è più fredda), quasi tutti gli autodromi hanno contratti lunghi.E dal 2018 tornerà la Francia col Castellet.