FERRARI E VALE ASSALTO MONDIALE
E’ LA VOLTA BUONA? 10+10 MOTIVI PER CREDERCI
C i siamo. Domenica si parte col GP d’Australia, poi il 9 aprile ci sarà il GP della Cina e il 16 quello del Bahrain: tre gare per capire se le prove invernali, che hanno visto la Ferrari dominare contro ogni previsione, siano state veritiere o meno. Anche un anno fa la rossa era stata la macchina più veloce nei test di Barcellona e aveva persino rischiato di vincere in Australia. Ma è proprio per questo che non ci si potrà fidare troppo del responso della prima gara, anomala, sul circuito disegnato nell’Albert Park di Melbourne: meglio attendere le successive due, su tracciati permanenti con curve ad alta velocità, che daranno un’indicazione più chiara sulla piega che potrebbe prendere il Mondiale. Ma la Ferrari del 2017 è diversa in tante cose. E consente di azzardare, con un’augurale dose di ottimismo, un possibile percorso da titolo. Lo riassumiamo in 10 punti forti.
1
ENTUSIASMO Nessuno osa dirlo ma in Ferrari adesso si pensa (più) in grande. I 4.445 km percorsi dalla SF70H a Barcellona hanno dato risultati superiori alle aspettative. Meglio dire pari alle attese. E tra gli uomini di Mattia Binotto, più uniti che mai alla faccia di un passato recente fatto di rivalità interne e lacerazioni, si è sviluppata una parola dimenticata: speranza. Il team è compatto, i vari reparti lavorano sulla stessa lun-
ghezza d’onda. E già questo è una mezza vittoria, sempre che questo clima magico non evapori dinanzi alle prime difficoltà. 2
FRESCHEZZA Su un progetto di massima impostato nella scorsa primavera da James Allison, gli uomini nuovi scelti da Arrivabene hanno realizzato una macchina eccellente, con un notevole contributo di idee diverse e azzardi controllati. C’è aria fresca, ci sono entusiasmi che emergono, ambizioni straripanti. Tutta un’altra cosa. 3
EQUILIBRIO Sergio Marchionne e Maurizio Arrivabene, al terzo anno di Ferrari, hanno tanta esperienza maturata sulla loro pelle tra amarezze e gioie fugaci: abbastanza per sapere ora come muoversi e soprattutto che cosa non fare. Il silenzio prolungato, l’assenza di proclami, il profilo basso, sono stati una manifestazione di saggezza che li ha messi al riparo da possibili critiche postume, sapendo che il clan di chi, dietro le quinte, rema contro è ben armato e ispirato. 4
PILOTI Cinque mondiali in due, una mole enorme di gare, situazioni, alti e bassi: Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen hanno tutto ciò che serve per imboccare la strada
dei successi senza abbattersi per qualche intoppo. Sulla carta, una formazione fortissima. 5
ANALISI La Ferrari è ripartita sulla base di ciò che non funzionava sulla vettura dello scorso anno ed è intervenuta su ogni debolezza, su ogni componente. Il risultato? La SF70H non ha avuto alcun problema meccanico nei lunghi test spagnoli. Ricordiamo che nel 2016 si erano dovute sacrificare 30 posizioni in griglia per i guai ripetuti alla trasmissione. 6
AUTONOMIA La Mercedes si è spinta subito su un interasse esagerato, nella vettura del 2017. Sin troppo scontato l’obbiettivo, comune a tutti, di cercare maggior carico con pance più lunghe. Qualcosa di simile hanno fatto Red Bull. La Ferrari, invece, si è tenuta su un passo più corto rispetto agli altri e si è dimostrata più stabile delle rivali senza neppure cambiare lo schema push-rod della sospensione anteriore, che sembrava la causa di tutti i guai. Poi ha «giocato» su un’entrata originale di aria nelle fiancate, pur attenendosi alla posizione a freccia indicata dalla Fia. Lasciando gli altri di stucco. 7
GOMME Una svolta: finalmente vanno subito in temperatura! Non accade-
va da tempo immemorabile. Merito di un settore che è stato potenziato, con conseguente aumento di comprensione delle tematiche legate al riscaldamento di cerchi, freni e quant’altro contribuisca a far funzionare in modo ottimale le nuove Pirelli. 8
SVILUPPI La macchina 2016, dopo un incoraggiante GP d’Australia, si è fermata lì o quasi. Gli sviluppi non hanno funzionato. Adesso la Ferrari ha fatto una diversa programmazione e sono previsti step a ogni gara. Sino a questo momento – ma non siamo partiti – ad ogni modifica è corrisposto un passo in avanti. 9
RIVALI La Red Bull per ora non ha impressionato, anche se resta uno spauracchio. La Mercedes, comunque la si guardi, è molto più debole di un anno fa senza il campione del mondo Rosberg e senza il dt Paddy Lowe, sostituito da Allison che è appena arrivato. La McLaren non sembra esistere più. Se la Ferrari non approfitta di tutto questo… 10
REGOLAMENTI La Fia ha emanato una serie di norme chiare sull’uso improprio delle sospensioni per avere vantaggi aerodinamici, piatto forte della Red Bull 2016. Inoltre i team si sono parlati per semplificare punti soggetti a pericolose derive. In una situazione regolamentare di maggiore chiarezza, la Ferrari — che mai si è spinta ai limiti delle interpretazioni — ha solo da guadagnare.