NON C’ERA IL RIGORE MA VIDAL SALVA RIZZOLI
Nicola Rizzoli chiamato da Pierluigi Collina (designatore Uefa) a dirigere il quarto più importante della Champions, per molti la finale anticipata. Per il bolognese è probabilmente l’ultimo match a eliminazione diretta di una strepitosa carriera (in bacheca la finale di Mondiale, Champions, Europa League e la semifinale a Euro 2016): a dicembre dovrebbe perdere la qualifica da internazionale. E forse lassù qualcuno tiene a Rizzoli: perché ieri ha diretto bene, ma la sua prestazione poteva essere macchiata in modo indelebile da un rigore farlocco dato al Bayern alla fine del primo tempo sul suggerimento «avvelenato» dell’addizionale Damato. Deviazione col petto di Carvajal sul tiro a giro di Ribery trasformato in un tocco col braccio (movimento sospetto, questo ha tradito Damato). Rizzoli ha esitato qualche attimo, poi ha indicato il dischetto: da arbitro centrale si è assunto la responsabilità della scelta, bloccando le proteste del Real. Il penalty non c’era (e con la Var sarebbe bastato poco tempo per evitare la svista) e lo stellone ha aiutato Rizzoli: Vidal ha sparato in tribuna. Nella ripresa l’italiano è ritornato padrone della scena: giusti e decisivi per le sorti del match i 2 gialli mostrati in pochi minuti a Martinez per i falli tattici su Ronaldo. Alla fine, gara tenuta in pugno da Rizzoli con sole 14 punizioni fischiate. Da sottolineare due grandi chiamate dell’assistente Meli: valuta bene la posizione regolare di Ronaldo sul 2-1 e compie un capolavoro nel recupero scovando il fuorigioco di rientro di Ramos che aveva segnato il 3-1.