Candreva carica l’Inter «Male nelle ultime gare, derby ideale per rifarsi»
In chat con i social cinesi: «All’andata uno dei gol più belli. Sabato sarà da brividi»
La classifica della sua Inter non può certo soddisfarlo. Antonio Candreva però insegue Callejon, Birsa e Felipe Anderson nella graduatoria degli assist in campionato (con lui a quota 7 c’è anche il compagno Banega) e nella sua prima stagione milanese è riuscito a segnare in tutte le competizioni in cui è sceso in campo. Da Europa League e Coppa Italia i nerazzurri sono usciti presto e male. In campionato arriva l’ennesima svolta. Dopo un brutto avvio, l’Inter con Pioli sembrava avere trovato la quadra, ma al momento di completare la rimonta si è di nuovo ingolfata. Il derby è l’occasione ideale per ripartire. Soprattutto per chi contro il Milan ha segnato la prima rete (e che rete!) con la nuova maglia in campionato.
GOL E RISCOSSA E proprio dalla stracittadina di sabato all’ora di pranzo è passata buona parte della chiacchierata che l’ex Lazio ha avuto ieri via social con i tifosi italiani e cinesi. «Il primo derby a San Siro è stato da brividi - racconta l’azzurro -, ma stavolta giocheremo in casa e li sentirò ancora di più. Ci vedranno un miliardo di tifosi? In campo si pensa solo a vincere e a far gioire chi è allo stadio. Poi prendi coscienza di tutto il resto. I derby sono le due gare più importanti di una stagione, lo sentiamo in modo speciale anche noi giocatori. Dobbiamo delle scuse ai nostri tifosi per le ultime prestazioni, abbiamo il dovere di rifarci in questa partita speciale. Quello segnato all’andata al Milan è uno dei gol più belli e importanti della mia carriera. Me ne ricordo anche uno al volo in un Bari-Parma. All’andata avrei gioito di più se avessimo vinto. Come reagirò in caso di bis? Sono un istintivo, prima pensiamo a fare gol e poi a come esultare. A Roma i derby sono più duri, là sarebbe impensabile andare allo stadio insieme pur con fedi diverse. A Milano invece succede». GABIGOL E BELOTTI A meno di sorprese, Candreva sarà nell’undici iniziale. Malgrado qualcuno avesse ingigantito il freddo sceso con Pioli ai tempi della Lazio per la fascia di capitano assegnata a Biglia, il 30enne romano è un fedelissimo del tecnico e con lui in campionato non ha mai iniziato una gara dalla panchina. Ha faticato a incidere nelle gare in cui, virando sul 3-4-2-1, gli è stato chiesto di giocare a tutta fascia, ma anche in quelle occasioni il suo sacrificio è stato apprezzato. C’è quindi la sua affidabilità tra le cause dello scarso utilizzo di Gabigol, che da mancino ama partire da destra per accentrarsi sul piede preferito. «Gabigol è molto giovane e ha trovato delle difficoltà - spiega Candreva -, ma è forte e si sta allenando bene. Può rivelarsi importante per l’Inter». Così invece su di sé: «Posso fare meglio, la prima stagione è iniziata un po’ in salita. Ci sono stati dei problemi all’inizio, ma poi ci siamo assestati. Ora però dobbiamo fare un finale di campionato all’altezza di questo club. Da qui sono passati tra i giocatori più forti al mondo. Da esterno ricordo bene il derby vinto 4-0 con Mourinho. Da giocatore, la sconfitta per 2-0 quando ero a Livorno. Da bambino il mio idolo era Zidane. Ho iniziato da trequartista e amo chi fa la giocata per mandare in porta il compagno. Un nerazzurro del passato con cui avrei voluto giocare? Difficile, forse Ronaldo, il Fenomeno. Ma anche con Baggio, Sneijder, Stankovic e tanti altri. Indossare questa maglia è un orgoglio». L’italiano più for- te però al momento veste il granata: «In Italia ci sono tanti giovani forti, lo stesso Gagliardini si è inserito alla grandissima. Ma il top al momento è Belotti».
PRIVATO E CINA Visti gli interlocutori, oltre a quelle sul privato («Mi piace andare al cinema e stare con mia figlia, ha 6 anni e suona già l’arpa. Amo la pasta all’amatriciana, ma non la so cucinare. Se farò l’allenatore punterò sul 3-5-2») piovono domande sulla Cina. «Venire lì in tournée (se l’Inter non arriverà sesta, ndr.) sarà bellissimo. Cina per me significa tecnologia, passione e grandezza. Un messaggio per i tifosi asiatici? Grazie per avere perso tempo con me...». Umiltà e autoironia non guastano mai.