La Gazzetta dello Sport

Impresa Liverani Così la Ternana vede la salvezza

Vita come un derby, l’Inghilterr­a e l’Umbria «Nuovo modulo e tanto dialogo: da qui la svolta»

- Massimilia­no Ancona

«La mia vita è un lungo derby» ripete Fabio Liverani. Non potrebbe essere altrimenti per lui, rivelatosi al grande calcio col Perugia di Cosmi e Gaucci – che l’hanno portato in A pescandolo nella Viterbese in C2 – sta traghettan­do gli eterni rivali della Ternana verso una salvezza che sembrava impossibil­e. Adesso andrà a Chiavari per affrontare l’Entella, ma è sicuro «che Spal, Frosinone e Verona andranno in A con o senza i playoff». Intanto, lui che ha giocato in az- zurro tre volte con Trap e Donadoni, a un passo da Germania 2006 con Lippi, si è messo al servizio della squadra.

ORIGINI Liverani, 40 anni, è figlio di padre italiano e cattolico, e madre somala e musulmana, in fuga da una patria sempre in guerra. E anche questo è, a suo modo, un derby per lo storico legame tra i due Paesi. Romano, cresciuto nel quartiere Tuscolano, e romanista formatosi alla Lodigiani con Lanfranco Barbanti («Gli devo molto»), col sogno di giocare in gialloross­o, si è ritrovato per cinque stagioni alla Lazio, attraversa­n-

done due epoche e diventando­ne anche capitano. È stato Cragnotti a strapparlo al Perugia per circa 25 miliardi di lire dopo la splendida annata 200001. L’addio durante la presidenza Lotito. In bacheca, la Coppa Italia (2004) e i due assist per Di Canio e Rocchi nella stracittad­ina vinta 3-1 il 6 gennaio 2005. Fiorentina, con semifinale di Coppa Uefa e qualificaz­ione alla Champions, e Palermo sono state le ultime due tappe da calciatore in Italia, prima di quella insignific­ante a Lugano.

GENOVA C’è anche un altro derby nella sua vita. All’alba della carriera da allenatore, dopo un paio di stagioni con gli Allievi, si è ritrovato (estate 2013) sulla panchina del Genoa. Non è stata una parentesi lunga (subito fuori dalla Coppa Italia, solo sei gare in campionato). Ma il 3-0 del 15 settembre ai rivali della Sampdoria – guidati dal suo ex tecnico Delio Rossi – è storia.

ATTUALITÀ La parentesi (dicembre 2014-giugno 2015) nella Football League 1 inglese (Lega Pro) col Leyton Orient («C’erano difficoltà di ogni genere, non avevo alcun supporto») è stata il prologo, un anno e mezzo più tardi e con qualche chilo in più di peso, al sì alla Ternana, ultima il 6 marzo e ora terzultima. «Vivo in albergo. Le prime tre settimane le abbiamo passate in ritiro. Avevo bisogno di parlare coi ragazzi – dice Liverani – di capire che cosa non andasse. Li ho indotti a credere in loro stessi». Così, anche grazie a qualche aggiustame­nto tattico («Dal 4-3-3 al 4-3-1-2 con Falletti alle spalle di due punte»), sono venuti i risultati. Dodici punti in sei gare, dopo i 23 nelle prime 29 con le gestioni Carbone e Gautieri. «Ho sentito Bucchi, con cui ero a Perugia (e che ora lo allena, ndr) e gli ho dato appuntamen­to al prossimo derby…». E dato che quelli di questa stagione sono già andati, il riferiment­o è a quelli della prossima («Vorrebbe dire aver fatto l’impresa...»). Intanto, a Roma, la moglie Federica, i figli Mattia e Lucrezia, la scuola calcio Nuova Tor Tre Teste e il paddle possono aspettare. Ci saranno altri derby da preparare. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

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LAPRESSE Fabio Liverani, 41 anni a fine mese, allenatore della Ternana

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