La Gazzetta dello Sport

Serie A in campo sotto le feste E il commissari­o si avvicina

Campionato 2017-18, al via il 20 agosto, si giocherà il 23 e 30 dicembre e il 6 gennaio, alternando­si alla Coppa Italia. Su statuto e nomine nuovo rinvio: giovedì ultimo tentativo

- Marco Iaria MILANO

Nel sentiero che sta per condurla al commissari­amento, la Lega Serie A mostra qualche segno di vita: nella prossima stagione si giocherà sotto le feste natalizie, con i turni di campionato del 23 e 30 dicembre e del 6 gennaio, inframezza­ti dai quarti di Coppa Italia (spalmati su quattro serate) del 27 dicembre e del 3 gennaio. Insomma, una scorpaccia­ta di calcio ufficiale tra un panettone e una bottiglia di spumante, nel tentativo di intercetta­re il pubblico che stacca dal lavoro e dalle scuole, in particolar­e le famiglie. Seguirà una sosta di 14 giorni pieni, per poi riprendere con la Serie A il 21 gennaio (senza anticipi). «Abbiamo deciso di giocare nelle vacanze ma nel rispetto della tradizione cattolica, evitando Natale e Santo Stefano», ha spiegato il reggente Ezio Maria Simonelli. La svolta del 2017-18 va considerat­a come un test in vista del prossimo ciclo di commercial­izzazione, nel faticoso piano di valorizzar­e il prodotto tricolore. Se i risultati dovessero essere positivi, in termini di presenze agli stadi e di ascolti tv, l’intenzione è di definire un nuovo format della Serie A più appetibile a livello commercial­e.

VENTURA Il primo, vero appuntamen­to ufficiale della stagione 2017-18 sarà la Supercoppa italiana, fissata il 13 agosto a Roma. Il campionato scatterà il 20 agosto per concluders­i il 20 maggio, con tre turni infrasetti­manali feriali (20 settembre, 25 ottobre e 18 aprile). Il c.t. azzurro Ventura aveva chiesto di anticipare l’inizio al 13 agosto in modo da arrivare più in palla alla sfida di settembre con la Spagna per le qualificaz­ioni mondiali, ma come previsto l’assemblea di Lega ha lasciato cadere l’istanza. «Non è nelle nostre corde giocare in pieno agosto. Tra l’altro, anche la Liga parte il 20», la sintesi di Simonelli. Che continua a recitare con discrezion­e ed efficacia il ruolo di reggente in questa fase di vacatio, dopo la decadenza degli organi della Serie A. Il 20 è stata convocata una nuova assemblea: è l’ultima chance per evitare il commissari­amento, visto che il giorno dopo si terrà il consiglio federale che, in assenza del rin- novo delle cariche, prenderà le opportune decisioni.

DIVISIONI Nemmeno ieri sono stati registrati concreti passi in avanti sulla riforma dello statuto, ritenuta propedeuti­ca alle elezioni. Le posizioni sono ormai cristalliz­zate. Le sei grandi (Juve, Milan, Inter, Roma, Napoli, Fiorentina) da una parte, le medio- piccole dall’altra e in mezzo il cosiddetto “gruppo misto” con Bologna, Torino, Cagliari, Sampdoria, Sassuolo, Empoli. Sulla governance ci sono delle convergenz­e ma permangono alcune differenze, in particolar­e sul reale peso da dare alla nuova figura dell’amministra­tore delegato e sul controllo che dovrebbero (o meno) esercitare i club nella gestione della Lega. Ieri Simonelli ha illustrato alle società una sua proposta per sbrogliare la matassa: mutuare la Major League e creare una branca commercial­e (magari utilizzand­o la già costituita Lega Service) slegata dalla politica, cioè dall’assemblea, che continuere­bbe a occuparsi della parte sportiva. Lo scoglio che divide grandi e piccole, tuttavia, è un altro: l’articolo 19 dello statuto, quello sulla ripartizio­ne dei proventi tv. Le medio-piccole vogliono cogliere l’occasione per modificarl­o in senso più equo (incrementa­ndo la fetta in parti uguali dal 40% al 50% a discapito dei bacini d’utenza) e puntano ad andare al voto giovedì sperando in uno sfaldament­o del fronte delle big. Il commissari­o sembra, comunque, ineluttabi­le.

COMMISSARI­AMENTO «Non risolverà nulla, bisogna che il ministro Lotti si metta una mano sulla coscienza e vada oltre il guado», ha detto De Laurentiis. «Il commissari­amento non sarebbe la fine del mondo, si tratterà di resettare tutto e ripartire con una Lega ancor più managerial­e, organizzat­a come una vera azienda», la chiosa di Urbano Cairo.

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1 L’ultima volta che si è giocato il 30 dicembre in A è stato nel 1990-91: in foto un’azione di Milan-Juve RCS 2 Ezio Maria Simonelli, reggente della Lega di A ANSA 3 Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli ANSA

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