La Gazzetta dello Sport

HO VOTATO HARDEN: HA MIGLIORATO CHI GIOCA ACCANTO A LUI

- di DAVIDE CHINELLATO email: dchinellat­o@rcs.it twitter: @dchinellat­o

Era una scelta impossibil­e, ma bisognava farla. Per la prima volta nella storia, l’Nba ha allargato oltre i confini di Usa e Canada le votazioni per i suoi premi di fine stagione. E La Gazzetta dello Sport è entrata nella giuria che assegna gli awards (giusto chiamarli così, come gli Oscar di Hollywood, ora che vengono annunciati in una cerimonia a New York il 26 giugno). Decidere a chi dare il premio individual­e più ambito, quello di mvp, era così complicato che Kobe Bryant aveva suggerito di lanciare una moneta, per la qualità delle stagioni dei favoriti James Harden e Russell Westbrook. Il mio voto (senza bisogno di fare testa o croce) è per Harden. Perché mvp significa most valuable player, un concetto che non indica sempliceme­nte il migliore della stagione, ma quello che riesce a combinare eccellenti risultati individual­i con vittorie di squadra e capacità di migliorare i compagni. E il barbuto degli Houston Rockets di Mike D’Antoni (il mio coach dell’anno) è riuscito a fare tutto questo. Ha chiuso al secondo posto per punti a partita (29,1) e primo per assist (11,2), aggiungend­o al suo naturale istinto offensivo capacità di passatore alla Steve Nash. Grazie a questa sua trasformaz­ione, Houston è diventata la terza miglior squadra Nba, inferiore solo agli inarrivabi­li Golden State Warriors e San Antonio Spurs. E il talento di Harden ha spinto compagni come la miglior riserva dell’anno Eric Gordon, il mastino Pat Beverley, il tiratore Ryan Anderson e il centro Clint Capela. Westbrook, secondo nel mio voto, con le sue 42 triple doppie e la tripla doppia di media, ha vissuto la miglior stagione individual­e della storia, trascinand­o Okc al 6° posto a Ovest. Ma non ha migliorato chi gli sta attorno. Harden invece è riuscito a fare anche questo. Ed è il motivo per cui è il mio mvp.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy