«Seb è speciale Meglio sfidare lui che Rosberg»
Nella frase lasciata lì a mezz’aria da Toto Wolff («non dobbiamo più ragionare da primi della classe»), pronunciata a freddo dopo l’aggancio in vetta alla classifica piloti di Lewis Hamilton al fianco di Sebastian Vettel a Shanghai, c’è molto dell’imbarazzo che il team principal della Mercedes percepisce di fronte ai progressi della Ferrari. Al tempo stesso, si tratta della certificazione da parte di chi aveva sempre dominato negli ultimi tre anni dell’era ibrida (due titoli con l’inglese e uno con Nico Rosberg) del nuovo rapporto di forza al vertice della Formula 1.
ACCETTO LA SFIDA A sentire Lewis, però, questo rappresenta un ulteriore motivo di stimolo sulla strada del titolo mon- diale. «Mi piace lottare con Sebastian e con la Ferrari, che ha dimostrato una continuità e un carattere notevoli, come del resto io avevo già detto nei test a Barcellona. E poi, lui è un avversario speciale, spero che il confronto possa continuare sino a fine stagione, premiando alla fine chi sarà stato il migliore in pista». Senza, cioè, il messaggio di Lewis è chiaro, dover fare i conti con situazioni imprevedibili come quelle create dalla safety car. In un mondo di superuomini come quello della F.1, suscita sorpresa sentire parlare Hamilton di Vettel con toni quasi deferenti: «E’ bravo, forte e leale. Io so riconoscere i meriti di un avversario quando si dimostra superiore, e lui ha