La Gazzetta dello Sport

L’Italia torna grande: bronzo E Ganna superstar punta al bis

Dopo 19 anni gli azzurri del quartetto sul podio iridato: nel 2005 avevano tempi da donne. Li trascina il piemontese, oggi favorito nell’inseguimen­to individual­e

- Paolo Marabini

IFantastic­i Quattro. Anzi, cinque. Simone Consonni, Liam Bertazzo, Francesco Lamon, Filippo Ganna, Michele Scartezzin­i: sono loro a riportare l’Italia tra le super potenze dell’inseguimen­to a squadre, nell’élite di una specialità di cui siamo stati anche padroni assoluti. È un bronzo mondiale che vale oro quello vinto contro la Gran Bretagna, che entra nella collezione azzurra 19 anni dopo l’ultima medaglia del quartetto azzurro.

ESCALATION Da Bordeaux 1998 a Hong Kong 2017. Dal bronzo del trenino Colli nel liCap el li-Citto n-Benetton, dopo il doppio oro azzurro del biennio precedente, al bronzo di un gruppo ormai affiatatis­simo: 4° agli ultimi Mondiali, 6° ai Giochi di Rio acciuffati a tavolino all’ultima ora, argento agli Europei, autore nell’ultimo anno di 12 tempi ben al di sotto di quei 4 minuti che dal ‘96 erano tornati invalicabi­li colonne d’Ercole. E ora questa medaglia da incornicia­re, dopo un’attesa infinita, snervante, con alcuni passaggi a vuoto e risultati mortifican­ti. Un digiuno finalmente colmato, a premiare il lavoro silenzioso e irto di difficoltà del c.t. Marco Villa, che non ha mai smesso di credere nel ri- lancio della specialità che più di ogni altra rispecchia lo stato di salute di tutto il movimento.

TEMPI SUPER Terzi mercoledì in qualificaz­ione, con un 3’55”721 vicinissim­o al record italiano siglato a Rio, e impensabil­e solo fino a due anni fa, gli azzurri poche ore dopo hanno perso la semifinale contro la Nuova Zelanda, poi sconfitta dall’Australia nella sfida per l’oro. Ma un altro super crono (3’55”945) li ha lanciati verso la finale per il 3° posto, già acciuffata nell’ultima edizione. Se a Londra si erano dovuti arrendere alla Danimarca, restando ai piedi del podio senza rimpianti per un risultato già allora esaltante, stavolta i ragazzi di Villa hanno messo sul piatto un anno in più di esperienza, di affiatamen­to. E di progressi anche a livello di materiali. Vero, qui la Gran Bretagna non era quella 2016 griffata Wiggins, bensì la formazione di giovani su cui s’è cominciato a lavorare in chiave Tokyo 2020, con Stewart, Burke, Emadi e Wood. Ma è poco più di un dettaglio. Ciò che conta è il bronzo finale e, soprattutt­o, la continuità di rendimento ad alti livelli raggiunta da Ganna e compagni, che anche nell’ultimo round hanno stampato un altro tempo d’eccellenza: 3’56”935, contro il 3’58”566 dei britannici.

IN RIMONTA Con Lamon di nuovo in pista, dopo aver lasciato il posto a Scartezzin­i in semifinale, il trenino Italia è uscito alla distanza nell’ultimo chilometro. Ha lasciato il pallino del comando ai rivali, ma restando sempre a distanza di sicurezza: 7 decimi ai 1000 e ai 2000, quindi 3 decimi ai 3000, quando già era scattato il serrate finale. E, sulle ali dell’entusiasmo per il sorpasso, i nostri hanno messo il turbo. «Finalmente ce l’abbiamo fatta» ha esultato il c.t Villa, con il consueto profilo basso. «Lo scorso anno eravamo contenti per i progressi, ma anche un po’ demoralizz­ati per un podio accarezzat­o. Stavolta non ci poteva sfuggire. Siamo stati bravi, abbiamo fatto quello che avevamo studiato. Questo risultato è una grande iniezione di fiducia pensando al futuro e a Tokyo. Se penso qual era il nostro livello solo 7-8 anni fa... Dai quartetti migliori incassavam­o 15” (ai Mondiali 2005 l’Italia corse i4 km in 4’21”003, tempo qui ampiamente battuto dal quartetto femminile; ndr), adesso siamo a 5” dal primato del mondo. Che cosa ci manca per essere da oro? Più lavoro specifico, tipo quello che l’anno scorso ha portato Viviani al titolo olimpico. Non posso pretendere, i ragazzi hanno anche un’attività su strada con i loro team. È un gioco di compromess­i. Ma la collaboraz­ione sta funzionand­o. E darà altri frutti».

PER IL BIS Intanto oggi ne può arrivare uno grosso. Ganna, iridato in carica, va a caccia del bis nell’inseguimen­to in- dividuale. Non potrà più giocare l’effetto sorpresa e dovrà domare la pressione delle aspettativ­e, vorrà riscattare la sconfitta agli Europei per mano del francese figlio d’arte Ermenault e sentirà il fiato sul collo della novità australian­a Kerby. Ma il favorito è lui, il ventenne gigante piemontese. E la forma c’è, anche per ritoccare il suo prodigioso 4’ 14” 165. Se poi nell’omnium dovesse esplodere l’altra baby fenomeno Elisa Balsamo — niente di più facile — sarà una giornata da favola.

 ?? AFP/BETTINI ?? SUPER PIPPO Filippo Ganna seguito da Francesco Lamon, Simone Consonni e Liam Bertazzo. Sotto Ganna in maglia iridata: oggi difende il titolo vinto a Londra
AFP/BETTINI SUPER PIPPO Filippo Ganna seguito da Francesco Lamon, Simone Consonni e Liam Bertazzo. Sotto Ganna in maglia iridata: oggi difende il titolo vinto a Londra
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