Storico 4° posto per Balsamo & C. «Lavoro enorme»
Non guardate al bronzo storico che sembrava già al collo e poi è sfumato a tre quarti gara, quando il trenino azzurro, che stava volando sul podio, è deragliato, facendosi superare in tromba negli ultimi 750 metri dalla Nuova Zelanda. Non guardate alla pagliuzza della medaglia sfiorata, a qualche automatismo che s’è inceppato, quando la trave è un 4° posto da incorniciare, miglior risultato di sempre per l’Italia nell’inseguimento a squadre femminile, gara che solo tre anni fa ci vedeva Cenerentola: ultima ai Mondiali di Cali con un distacco abissale dalle grandi scuole. Oggi Francesca Pattaro, Silvia Valsecchi, Simona Frapporti, Tatiana Guderzo e la talentuosa Elisa Balsamo sono un gruppo che ha fatto passi da gigante. Oro europeo sei mesi fa, a Hong Kong hanno sbriciolato in qualificazione il record italiano (4’19”838, progresso di 2”5), l’hanno quasi ripetuto ieri nella serrata semifinale con gli Usa (4’19”958, con Guderzo al posto di Pattaro), ma soprattutto hanno ridotto a poco più di 2” il gap da chi (proprio gli Usa) ha poi vinto l’oro. «È chiaro, siamo molto tristi per come è finita — ammette il c.t. Dino Salvoldi —: la medaglia avrebbe dato un senso enorme al lavoro svolto in questi anni. L’abbiamo persa noi, ma non sarebbe giusto gettare la croce addosso alle ragazze per l’errore finale. E comunque, se due anni fa mi avessero detto che saremmo arrivati a questi livelli, avrei firmato a occhi chiusi». Avanti così, la strada per Tokyo è quella giusta.