Infront sposa la Ryder 2022 «Un accordo mondiale»
Partnership da 40 milioni di euro Chimenti: «Darà frutti clamorosi»
«Vi stupiremo con effetti speciali». Non lesina aggettivi Franco Chimenti. Del resto, è il suo giorno. Si celebra il matrimonio con Infront, colosso mondiale del marketing sportivo fin qui, almeno in Italia, a vocazione quasi esclusivamente calcistica: un’operazione da 40 milioni di euro per 11 anni e 129 eventi (oltre alla Ryder, 11 Open d’Italia da 7 milioni di montepremi), «un’accordo – rivendica il presidente della Federgolf – di livello mondiale, che darà frutti clamorosi». È così vero che ieri, in realtà, era il giorno di tutti i tifosi del golf italiano: professionisti, amatori, praticanti, adulti e bambini. E soprattutto ai più piccoli, ai golfisti di domani, si rivolge Chimenti quando dice «... stiamo costruendo un ponte per il golf futuro che non avrà precedenti in Italia». Ecco la sfida e insieme il senso di questo accordo, firmato ieri al Foro Italico con l’a.d. di Infront Italia Luigi De Siervo: «sfruttare» la Ryder 2022 per portare il movimento golfistico italiano nell’elite europea. «Il futuro del golf è radioso», assicura Chimenti. Traguardo troppo ambizioso? Lo era anche portare la Ryder a Roma – «un’arrampica impossibile» l’ha definita il numero uno della Fig –, impresa per cui, con un filo di emozione, il presidente federale ha ringraziato Giovanni Malagò, «senza il quale sarebbe stata impossibile».
LAVORO DI SQUADRA Sono state 48 ore incredibili: martedì la sicurezza di avere le coperture del Governo, attese per mesi; ieri di mettersi in tasca i 40 milioni di Infront, un accordo cui hanno lavorato in prima battuta il d.g. Gian Paolo Montali e, per i dettagli tecnici, l’avvocato Massimiliano Montone. Gli inglesi ora dormono sonni tranquilli. E anche chi finora ha guardato con scetticismo all’operazione, può rassegnarsi. «Chi ci ha creato problemi ci ha fatto il più grande favore del mondo perché ora tutti sanno cos’è la Ryder Cup e di quale fenomeno di portata mondiale si tratta», dice con un pizzico di fiele Chimenti. «L’Italia è un paese autolesionista, dove si fa una fatica enorme non a fare le cose impossibili, ma quelle già rese possibili da altri», gli ha fatto eco Malagò. «Il Governo è stato decisivo e di parola», ha poi aggiunto il presidente del Coni. «Abbiamo mantenuto la promessa – ha sottolineato il ministro dello Sport Luca Lotti –. Ora spero che le polemiche finiscano e si possa spiegare l’importanza economica, culturale e turistica della Ryder».
E AL MARCO SIMONE... Basta snocciolare i numeri che, anche grazie all’accordo con Infront e al prezioso sostegno del Credito sportivo, garantirà al Paese: un impatto economico da mezzo miliardo di euro, 83,9 milioni solo dall’incremento del gettito fiscale e 26 da maggiori entrate legate ai montepremi dei tornei. «E nemmeno un euro dei 60