La Gazzetta dello Sport

Bentornato Ceccaroli «Porterò al Rimini l’entusiamo di vincere»

L’ex grande lanciatore azzurro torna nella sua città come manager di una delle favorite: «Ma non temo solo Bologna»

- PAOLO CECCAROLI 54 ANNI, MANAGER RIMINI Stefano Arcobelli

Paolo Ceccaroli è il passato romantico del baseball, che per anni lanciava per il Rimini da miglior italiano, e adesso torna a casa, lo guida, per uno di quei casi della vita che ti mette di fronte il destino. Non avesse perso il lavoro in una ditta alimentare di Parma, oggi sarebbe forse ancora il manager del Collecchio di serie A (ovvero l’A-2) e non di una delle 3 squadre con la stella, favorita per lo scudetto insieme al Bologna detentore.

ANNI DI CORTE Ciga ha 54 anni, ha vinto 8 scudetti (5 con Rimini, 3 con Parma), 4 coppe italia e 6 coppe Campioni (2 a Rimini, 4 a Parma). Campione di lungo corso con 1196 partite giocatori, 89 fuoricampo su 1155 valide, da lanciatore vanta 170 vittorie (contro 73 perse), una media pgl vita di 3.64 e 1221 strikeout realizzati. Un monumento sul diamante, già da anni tentato dal presidente dei romagnoli Rino Zangheri, che dopo l’anno dello scudetto 2015 ha mancato la conferma e soprattutt­o la Coppa Campioni inseguita dal 1989 quando giocava proprio Ceccaroli. Finché una situazione negativa, Paolo è riuscito a trasformar­la in un’opportunit­à, e adesso il suo ritorno in punta di piedi prelude ad una stagione in cui sarà il faro dei Pirati, con il suo carisma e la sua esperienza. Farà il manager ma anche l’allenatore dei lanciatori. «Da anni mi sentivo lusingato, ma non potevo accettare un incarico a tempo pieno, ora spero di portare tanto entusiasmo e di rivedere tanti appassiona­ti ed amici allo stadio». Rimini, però, come sempre non può sbagliare: il suo presidente chiede a Ciga di raccoglier­e subito, in una stagione con una formula diversa iniziale ed un finale solito: conterà approdare alle semifinali, cui puntano anche San Marino, Nettuno e Parma. «Ritrovo un altro baseball, con partite più strette rispetto ai miei tempi, mi auguro con il cuore di far bene ma in campo vanno i ragazzi e dipenderà tutto da loro, dovranno darmi una mano: io ci metterò tutto me stesso».

CHE BOMBARDIER­E Tra i suoi ragazzi c’è quel Federico Selli, di ritorno dall’esperienza americana in Singolo, mazza pesante (4 fuoricampo già in precampion­ato) e utile sia da esterno che in prima base. «E’ molto dotato e può fare la differenza», fa Ceccaroli, ormai da anni residente a Parma (a pro- posito gli emiliani potrebbero perdere l’esterno Desimoni, che si occuperà di preparazio­ne atletica nel Brescia calcio). Paolo guarda alla sua ex squadra con rispetto: «Ha cambiato lanciatore straniero e s’è rafforzato. Può fa r davvero bene come San Marino, che non è tanto indietro, e Nettuno che ha uno zoccolo duro italiano da far invidia: non conosco gli stranieri dei laziali ma se li ha azzeccati è davvero temibile. Certo, Bologna e Rimini mi sembrano più complete come squadre, noi con Escalona, Teran e Richetti possiamo fare un buon lavoro sul monte, anzi dobbiamo approfitta­rne».

DEBUTTO Non ci sono più i Ceccaroli di una volta: perché? «Bisogna allenare i talenti, farli crescere e valorizzar­li». Nel suo Rimini, sono arrivati giocatori espertissi­mi come Infante, Duran (altra mazza pesante) e Caseres. La carriera da manager che punta davvero in alto come lo fu da giocatore, comincia oggi per Ciga a Novara: sarà un momento davvero emozionant­e per l’ex re dei Pirati, con quel braccio che è stato spesso di ferro, a fare la differenza anche per la nazionale. Chissà se troverà mai un erede, il popolare Ciga. Intanto vuol tornare a divertirsi, anche se in panchina si soffre spesso più che sul monte.

«HO PERSO IL LAVORO E TROVATO A CASA LA PANCHINA»

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Federico Celli, 22 anni, 3 anni ai LA Dodgers, in rookie e Singolo A
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